Reggio Calabria. “Non è questa una tappa o una meta che mi interessi particolarmente, mi interessa che il processo si chiuda il prima possibile con la dimostrazione della correttezza del mio comportamento. Sono certo che ciò avverrà”. Queste le prime parole a caldo di Claudio Scajola, dopo che il collegio del Tribunale di Reggio Calabria stamani in udienza ha emesso ordinanza che dichiara l’inefficacia della misura cautelare, l’obbligo di dimora nel comune di Imperia, cui l’ex ministro era ancora sottoposto, per scadenza dei termini. Scajola, difeso dagli avvocati Giorgio Perroni, Elisabetta Busuito e Patrizia Morello, era stato arrestato dalla Dia di Reggio Calabria nel maggio dello scorso anno, per procurata inosservanza di pena a favore dell’ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena. Fino ad oggi era sottoposto all’obbligo di dimora, adesso torna in completa libertà.
La Procura, rappresentata in aula dal pm Giuseppe Lombardo, non ha chiesto la proroga dei termini custodiali. “La Procura – ha commentato Scajola – ha proceduto a un arresto non dovuto, non ci sono motivazioni che possano rendermi soddisfatto dell’atteggiamento dell’accusa”. “Devo dire – ha aggiunto Scajola – che ciò che emerge da queste udienze, che io seguo tutte anche se per me Reggio Calabria è molto lontana da Imperia dove risiedo, è che questa inchiesta poggiava sul nulla, senza nessun riscontro e con una dose di una sproporzione che rispondeva a logiche diverse, non so quali ma lo scoprirò”.
Valorizzare i beni confiscati, accelerando i processi di assegnazione e utilizzo
Milano - Valorizzare i beni confiscati presenti in Lombardia, mettere a sistema ogni informazione utile ad accelerare i processi di...
Read more