Reggio Calabria. Nella primissima mattinata odierna, personale della Sezione Polizia Stradale di Vibo Valentia, diretta dal vice questore aggiunto Pasquale Ciocca, coadiuvato dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Bovalino, ha proceduto in località Limachi di Ardore (RC), al fermo di indiziato per i delitti di violenza sessuale su minore e riduzione in schiavitù, di Zorila Ciurar, cittadino rumeno di 24 anni. Lo scorso 4 novembre l’uomo è stato controllato da personale della Sezione Polizia Stradale di Vibo Valentia alla chilometrica 370 dell’A3 Sa-Rc agro del Comune di Mileto (VV) in compagnia di altri cinque connazionali. In tale circostanza sia il Ciurar che una cittadina rumena, poi rivelativi minorenne, erano sprovvisti di documenti di identità per cui sono stati sottoposti a rilievi foto-dattiloscopici.
Dai rilievi eseguiti si è appurato che i dati forniti nell’immediatezza del controllo dai due erano falsi. Per aver dato false generalità a pubblico ufficiale, pertanto, il Ciurar, risultato gravato da numerosi precedenti penali, è stato dichiarato in stato di arresto e sottoposto agli arresti domiciliari. La minore, D.G. di 16 anni, che da successivi accurati accertamenti è risultata essere destinataria di segnalazione di ricerca internazionale di persona scomparsa, assistita da un difensore e da una equipe medica specializzata, ha confessato agli investigatori di essere stata sottratta alla propria famiglia in Romania con l’inganno ad opera del Ciurar, di essere arrivata in Italia nella città di Reggio Calabria e di aver subito violenza sessuale, minacce e percosse ad opera dello stesso aguzzino, che successivamente l’ha avviata al meretricio. In considerazione, pertanto, dei gravi indizi di colpevolezza emersi a carico del Ciurar, nonché del suo pericolo di fuga confermato anche dall’essersi sottratto dagli arresti domiciliari in precedenza, l’uomo è stato sottoposto in data odierna al fermo di polizia giudiziaria e condotto presso la Casa Circondariale di Locri, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente. La minore, attualmente affidata a struttura protetta, ha già potuto riabbracciare i genitori immediatamente giunti dalla Romania per sottrarla definitivamente al baratro nel quale era precipitata.
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