Operazione Fedel Moon: Guardia di Finanza arresta ultimo scafista e confisca la motonave

Reggio Calabria. I militari della Guardia di Finanza del Comando provinciale di Reggio Calabria, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica della città reggina, a seguito di una complessa e articolata attività d’indagine, hanno tratto in arresto un cittadino siriano in procinto di rientrare in patria, facente parte dell’equipaggio di una motonave utilizzata per la tratta di esseri umani dalle coste nordafricane verso l’Europa, procedendo contestualmente anche alla confisca del natante.
Le accurate indagini delle fiamme gialle reggine hanno portato dapprima al fermo di otto membri dell’equipaggio e al contestuale sequestro della motonave e; successivamente, hanno permesso di far emergere la posizione all’interno dell’organizzazione anche dell’ulteriore membro dell’equipaggio, nei cui confronti è scattato un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dal pubblico ministero ed eseguito dagli stessi finanzieri, che espletate le incombenze di rito, hanno condotto il cittadino extracomunitario presso la casa circondariale, mettendolo a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Abbordata nel gennaio del 2013 nelle acque territoriali a largo di Capo Spartivento dagli equipaggi della Guardia di Finanza per un controllo, la Fedel Moon, celava al proprio interno, stipati in un gavone di prua, 28 clandestini che avevano viaggiato in maniera inumana, fin quando non sono stati scoperti e soccorsi dai militari. Lo stesso natante, una volta divenuta definitiva la relativa sentenza emessa dal Tribunale di Reggio Calabria, è stato ora oggetto di confisca. La brillante operazione condotta dalle fiamme gialle, che ha permesso di sgominare l’intera organizzazione ed arrestare i responsabili della tratta di essere umani, nonché di giungere alla confisca della preziosa imbarcazione, si inserisce in un contesto drammaticamente attuale, dove miglaiia di migranti, fuggono dalla loro terra d’origine dilaniata dalla fame e dagli orrori causati dalla guerra, ammassati a bordo di carrette del mare, in cerca di miglior fortuna al di là del mediterraneo, nell’occasione sfruttati da chi senza scrupolo alcuno cerca di trarne profitto.

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