Reggio Calabria. Gent.mo Avv. Falcomatà, è in corso il decennale dell’Assunzione agli Altari del Santo del Perdono “ Padre Gaetano Catanoso”. Un santo silente, un santo che aspetta con pazienza che questa città ed i suoi amministratori gli riconoscano, al pari di tante altre realtà, i meritati onori di venerazione e di pellegrinaggio. Le suore Veroniche del Volto Santo, Ordine da Lui fondato, Lo vegliano nella sua teca con amore ed affetto quasi fosse ancora vivo in corpo e non con lo Spirito. Questo triangolo di città collegato da due vie intitolate a due santi dovrebbe farci riflettere sull’attuale contesto urbanistico e sulla condizione di viabilità che tuttora si vivono. Lungo la Via Padre Catanoso, che dovrebbe cambiare intestazione dato che lo stesso è diventato Santo, insiste anche il centro della Caritas, guidato da Suor Maria Grazia, che ha dedicato tutta la sua vita agli orfani per cercare di migliorarne la condizione di esistenza nel sociale. Luoghi, questi, visitati da Santa Madre Teresa di Calcutta che negli anni ottanta ha visitato la parrocchia di Fondo Versace, al tempo guidata da Padre Gernaldo Conti e da Mons. Josè Carlos Dos Santos, morto in Brasile, entrambi amatissimi Padri Orionini; inoltre,questa strada si congiunge con la via Don Orione, anch’esso innalzato agli onori degli Altari. Nella fattispecie ci ritroviamo, in meno di 300 metri di strada, tre luoghi di grande importanza per la fede e per l’attenzione ai bisognosi. Non sfugge alla Sua attenzione che questi luoghi necessitano di un idoneo progetto urbanistico che veda protagonisti il territorio ed i luoghi di culto in primis. Una giusta e meritata attenzione al Santo Reggino del Perdono, uomo dalla bontà e carità infinita che abbisogna di una rivalutazione non solo del luogo (Santuario in cui è posta la Teca con la sua Salma) ma anche di adeguati spazi per la viabilità e la sosta dei pellegrini, che vivono con molta difficoltà l’esperienza della visita in considerazione che nulla è stato fatto per una giusta attenzione all’operato di questo grandissimo Sacerdote. Sarebbe utile non solo immaginare un percorso che possa dare un segno visibile che colleghi i due santi (Catanoso e Don Orione) amici e vicendevolmente sostenitori delle reciproche iniziative ma, mi si perdoni l’accenno, anche alla nostra amata Reggio che vedrebbe rivalutata una zona collocata al centro della Città ma con caratteristiche che sfiorano il degrado.
Francesco Barreca