Reggio Calabria. Questa settimana, ospiti del Teatro della Girandola, Maria Grazia Bisurgi e Francesco Votano, dell’Associazione Culturale conimieiOcchi, di Cosenza, mettono in scena una trasposizione dell’Orlando Furioso.
Quel pazzo di Orlando si innamora perdutamente della bella Angelica, ma purtroppo non tutti i desideri possono essere realizzati. Angelica, infatti, si innamora, ricambiata, di Medoro, ed il cuore di Orlando si frantuma. Nel suo lungo e fantastico viaggio attraverso la follia ingenerata dal dolore causato dal suo amore perduto, viene accompagnato dalla simpatica Logistilla. Il personaggio della maga nell’Ariosto ha un ruolo minore, nella trasposizione, invece, viene ampliato e Logistilla cresce nella finzione scenica fino a diventare la perfetta spalla del giovane Orlando. A prima vista, appena si affaccia sulla scena, da’ l’impressione di essere una fattucchiera imbrogliona; mano a mano che ci si addentra nella storia, la maga, si trasforma in una sincera ed affidabile compagna di viaggio, che dimostra di essere un’ancora di salvezza quando, per il povero Orlando, tutto sembra perduto. Un sostegno inatteso che accompagna il paladino fino al momento in cui, dopo tante peripezie, riesce a recuperare il senno.
Pur nella loro semplicità, risultano essere di notevole impatto le scenografie: il momento dell’incontro tra Angelica e Medoro viene rappresentato con un simpatico gioco di luci ed ombre che lasciano al pubblico immaginare la dolce passione dei due amanti. Oltremodo piacevole l’interpretazione scenica dello spaventosissimo mostro Orrilo che suscita una gran tenerezza nel momento in cui comincia a perdere i pezzi del suo corpo; di considerevole impatto è poi la conclusione, quando Orlando recupera il senno sulla Luna.
Abbiamo avuto molta difficoltà a scegliere gli episodi da mettere in scena – dichiara Maria Grazia Bisurgi – l’Ariosto è una fonte d’ispirazione continua.
L’impossibilità di realizzare i nostri desideri e la conseguente perdita del senno, chiaramente, rappresentano una metafora della vita; il senso della trasposizione scenica di questi episodi in particolare ha consentito si mettere in evidenza alcuni elementi specifici; utilizzando la finzione scenica per riprodurre i momenti di difficoltà, in questo caso amorosa, quei momenti delicati, durante i quali tutti hanno bisogno di un punto di riferimento saldo; ed ecco che la vera magia non sta tanto nelle pozioni o nelle sfere di cristallo, quanto nel sostegno inatteso di una persona speciale.
Monica Bolignano