Arturo Bova (Presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta): “E’ intollerabile che in questa regione chi fa il proprio dovere debba fronteggiare intimidazioni e prepotenze. Sono vicino alla giornalista del ‘Corriere della Calabria’ Alessia Candito ed esprimo sdegno e disapprovazione verso chi prendendo di mira una giornalista che compie il proprio dovere con lealtà verso l’opinione pubblica, vorrebbe intimidire l’intero mondo dell’informazione calabrese. La Commissione che mi onoro di presiedere – conclude il presidente Bova – ha in animo, quanto prima, di realizzare una seduta ad hoc sullo specifico fenomeno dei giornalisti che nell’esercizio del loro dovere s’imbattono in atteggiamenti violenti ed inclini ad imporre i loro diktat a difesa di manovre illegali. In Calabria abbiamo il dovere di costruire dal basso una risposta democratica, civile e forte contro soprusi ed interessi oscuri”.
Flora Sculco (Consigliera regionale di Calabria in Rete): “Alla giornalista Alessia Candito ed alla sua famiglia esprimo la mia solidarietà per le minacce ricevute in relazione ad alcuni servizi pubblicati sul Corriere della Calabria. Evidentemente il coraggio di andare a fondo nella ricerca della verità per informare compiutamente i cittadini, non è gradito. Quanto capita in Calabria, con intimidazioni che prendono quasi quotidianamente di mira chi svolge funzioni di rappresentanza e giornalisti colpevoli di fare bene e senza sconti a nessuno il loro mestiere, è semplicemente inaccettabile”.
Nicola Irto (Presidente del Consiglio Regionale della Calabria): “A nome del Consiglio regionale della Calabria esprimo solidarietà ad Alessia Candito, coraggiosa giornalista del Corriere della Calabria fatta bersaglio di serie minacce che hanno reso necessario assumere un provvedimento di sorveglianza notturna a sua tutela”. “Alessia Candito è impegnata sul delicatissimo fronte della cronaca nera e giudiziaria in una regione difficile come la nostra, nella quale opera la più pericolosa organizzazione criminale d’Europa. Scrivere di ‘ndrangheta, come fa lei, è un atto di coraggio e di amore verso questa terra, ma anche una missione: informare i cittadini e rafforzare gli anticorpi della società civile, così debole dinanzi allo strapotere mafioso. In Calabria, dove l’informazione è così esposta ad attacchi, intimidazioni e tentativi di delegittimazione, le istituzioni devono sostenere il lavoro di quei giornalisti che quotidianamente rendono un servizio alla democrazia, mantenendo la schiena dritta e raccontando i fatti senza fare sconti a nessuno. Ad Alessia Candito, al direttore Paolo Pollichieni e a tutti i giornalisti del Corriere della Calabria – conclude Irto – rivolgo la mia personale vicinanza e l’invito ad andare avanti senza paura”.
Maria C. Lanzetta (ex Ministro ed ex sindaco di Monasterace): “Giornalisti, sindaci, sindacalisti, magistrati, cittadini e cooperative colpiti – un giorno si e l’altro pure – da intimidazioni e minacce mafiose. Si colpivano e si continuano a colpire le persone che, a vario titolo, lavorano direttamente nel territorio andando in(s)contro alle problematiche poste in essere anche a causa delle realtà mafiose. Non è la prima volta e, probabilmente, purtroppo, non sarà l’ultima se non si riesce a porre in essere delle azioni di lotta e contrasto alla criminalità per prevenire gesti intimidatori che minano la sicurezza e la dignità dei calabresi per bene. Azioni che, ancora oggi, sono deficitarie e/o non sono adeguate così come hanno dichiarato più volte alcuni giudici e procuratori e la stessa giornalista Candido. Del resto, se per dare esecuzione all’abbattimento di ville e villette costruite sulle colline di Reggio Calabria ci vogliono 20 anni (sentenze passate in giudicato nel 1996), come sarà possibile battere la ndrangheta nel breve periodo? Ai sindacalisti colpiti, alla giornalista Candido, al Direttore del Corriere della Calabria e ai suoi giornalisti la nostra solidarietà e vicinanza. Alla Prefettura di Reggio Calabria e alle Forze dell’Ordine un sentito ringraziamento per la loro azione di prevenzione e contrasto quotidiano e per la loro tutela”.
Arturo Bova (Presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta): “E’ intollerabile che in questa regione chi fa il proprio dovere debba fronteggiare intimidazioni e prepotenze. Sono vicino alla giornalista del ‘Corriere della Calabria’ Alessia Candito ed esprimo sdegno e disapprovazione verso chi prendendo di mira una giornalista che compie il proprio dovere con lealtà verso l’opinione pubblica, vorrebbe intimidire l’intero mondo dell’informazione calabrese. La Commissione che mi onoro di presiedere – conclude il presidente Bova – ha in animo, quanto prima, di realizzare una seduta ad hoc sullo specifico fenomeno dei giornalisti che nell’esercizio del loro dovere s’imbattono in atteggiamenti violenti ed inclini ad imporre i loro diktat a difesa di manovre illegali. In Calabria abbiamo il dovere di costruire dal basso una risposta democratica, civile e forte contro soprusi ed interessi oscuri”.
Flora Sculco (Consigliera regionale di Calabria in Rete): “Alla giornalista Alessia Candito ed alla sua famiglia esprimo la mia solidarietà per le minacce ricevute in relazione ad alcuni servizi pubblicati sul Corriere della Calabria. Evidentemente il coraggio di andare a fondo nella ricerca della verità per informare compiutamente i cittadini, non è gradito. Quanto capita in Calabria, con intimidazioni che prendono quasi quotidianamente di mira chi svolge funzioni di rappresentanza e giornalisti colpevoli di fare bene e senza sconti a nessuno il loro mestiere, è semplicemente inaccettabile”.
Nicola Irto (Presidente del Consiglio Regionale della Calabria): “A nome del Consiglio regionale della Calabria esprimo solidarietà ad Alessia Candito, coraggiosa giornalista del Corriere della Calabria fatta bersaglio di serie minacce che hanno reso necessario assumere un provvedimento di sorveglianza notturna a sua tutela”. “Alessia Candito è impegnata sul delicatissimo fronte della cronaca nera e giudiziaria in una regione difficile come la nostra, nella quale opera la più pericolosa organizzazione criminale d’Europa. Scrivere di ‘ndrangheta, come fa lei, è un atto di coraggio e di amore verso questa terra, ma anche una missione: informare i cittadini e rafforzare gli anticorpi della società civile, così debole dinanzi allo strapotere mafioso. In Calabria, dove l’informazione è così esposta ad attacchi, intimidazioni e tentativi di delegittimazione, le istituzioni devono sostenere il lavoro di quei giornalisti che quotidianamente rendono un servizio alla democrazia, mantenendo la schiena dritta e raccontando i fatti senza fare sconti a nessuno. Ad Alessia Candito, al direttore Paolo Pollichieni e a tutti i giornalisti del Corriere della Calabria – conclude Irto – rivolgo la mia personale vicinanza e l’invito ad andare avanti senza paura”.
Maria C. Lanzetta (ex Ministro ed ex sindaco di Monasterace): “Giornalisti, sindaci, sindacalisti, magistrati, cittadini e cooperative colpiti – un giorno si e l’altro pure – da intimidazioni e minacce mafiose. Si colpivano e si continuano a colpire le persone che, a vario titolo, lavorano direttamente nel territorio andando in(s)contro alle problematiche poste in essere anche a causa delle realtà mafiose. Non è la prima volta e, probabilmente, purtroppo, non sarà l’ultima se non si riesce a porre in essere delle azioni di lotta e contrasto alla criminalità per prevenire gesti intimidatori che minano la sicurezza e la dignità dei calabresi per bene. Azioni che, ancora oggi, sono deficitarie e/o non sono adeguate così come hanno dichiarato più volte alcuni giudici e procuratori e la stessa giornalista Candido. Del resto, se per dare esecuzione all’abbattimento di ville e villette costruite sulle colline di Reggio Calabria ci vogliono 20 anni (sentenze passate in giudicato nel 1996), come sarà possibile battere la ndrangheta nel breve periodo? Ai sindacalisti colpiti, alla giornalista Candido, al Direttore del Corriere della Calabria e ai suoi giornalisti la nostra solidarietà e vicinanza. Alla Prefettura di Reggio Calabria e alle Forze dell’Ordine un sentito ringraziamento per la loro azione di prevenzione e contrasto quotidiano e per la loro tutela”.
Arturo Bova (Presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta): “E’ intollerabile che in questa regione chi fa il proprio dovere debba fronteggiare intimidazioni e prepotenze. Sono vicino alla giornalista del ‘Corriere della Calabria’ Alessia Candito ed esprimo sdegno e disapprovazione verso chi prendendo di mira una giornalista che compie il proprio dovere con lealtà verso l’opinione pubblica, vorrebbe intimidire l’intero mondo dell’informazione calabrese. La Commissione che mi onoro di presiedere – conclude il presidente Bova – ha in animo, quanto prima, di realizzare una seduta ad hoc sullo specifico fenomeno dei giornalisti che nell’esercizio del loro dovere s’imbattono in atteggiamenti violenti ed inclini ad imporre i loro diktat a difesa di manovre illegali. In Calabria abbiamo il dovere di costruire dal basso una risposta democratica, civile e forte contro soprusi ed interessi oscuri”.
Flora Sculco (Consigliera regionale di Calabria in Rete): “Alla giornalista Alessia Candito ed alla sua famiglia esprimo la mia solidarietà per le minacce ricevute in relazione ad alcuni servizi pubblicati sul Corriere della Calabria. Evidentemente il coraggio di andare a fondo nella ricerca della verità per informare compiutamente i cittadini, non è gradito. Quanto capita in Calabria, con intimidazioni che prendono quasi quotidianamente di mira chi svolge funzioni di rappresentanza e giornalisti colpevoli di fare bene e senza sconti a nessuno il loro mestiere, è semplicemente inaccettabile”.
Nicola Irto (Presidente del Consiglio Regionale della Calabria): “A nome del Consiglio regionale della Calabria esprimo solidarietà ad Alessia Candito, coraggiosa giornalista del Corriere della Calabria fatta bersaglio di serie minacce che hanno reso necessario assumere un provvedimento di sorveglianza notturna a sua tutela”. “Alessia Candito è impegnata sul delicatissimo fronte della cronaca nera e giudiziaria in una regione difficile come la nostra, nella quale opera la più pericolosa organizzazione criminale d’Europa. Scrivere di ‘ndrangheta, come fa lei, è un atto di coraggio e di amore verso questa terra, ma anche una missione: informare i cittadini e rafforzare gli anticorpi della società civile, così debole dinanzi allo strapotere mafioso. In Calabria, dove l’informazione è così esposta ad attacchi, intimidazioni e tentativi di delegittimazione, le istituzioni devono sostenere il lavoro di quei giornalisti che quotidianamente rendono un servizio alla democrazia, mantenendo la schiena dritta e raccontando i fatti senza fare sconti a nessuno. Ad Alessia Candito, al direttore Paolo Pollichieni e a tutti i giornalisti del Corriere della Calabria – conclude Irto – rivolgo la mia personale vicinanza e l’invito ad andare avanti senza paura”.
Maria C. Lanzetta (ex Ministro ed ex sindaco di Monasterace): “Giornalisti, sindaci, sindacalisti, magistrati, cittadini e cooperative colpiti – un giorno si e l’altro pure – da intimidazioni e minacce mafiose. Si colpivano e si continuano a colpire le persone che, a vario titolo, lavorano direttamente nel territorio andando in(s)contro alle problematiche poste in essere anche a causa delle realtà mafiose. Non è la prima volta e, probabilmente, purtroppo, non sarà l’ultima se non si riesce a porre in essere delle azioni di lotta e contrasto alla criminalità per prevenire gesti intimidatori che minano la sicurezza e la dignità dei calabresi per bene. Azioni che, ancora oggi, sono deficitarie e/o non sono adeguate così come hanno dichiarato più volte alcuni giudici e procuratori e la stessa giornalista Candido. Del resto, se per dare esecuzione all’abbattimento di ville e villette costruite sulle colline di Reggio Calabria ci vogliono 20 anni (sentenze passate in giudicato nel 1996), come sarà possibile battere la ndrangheta nel breve periodo? Ai sindacalisti colpiti, alla giornalista Candido, al Direttore del Corriere della Calabria e ai suoi giornalisti la nostra solidarietà e vicinanza. Alla Prefettura di Reggio Calabria e alle Forze dell’Ordine un sentito ringraziamento per la loro azione di prevenzione e contrasto quotidiano e per la loro tutela”.
Arturo Bova (Presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta): “E’ intollerabile che in questa regione chi fa il proprio dovere debba fronteggiare intimidazioni e prepotenze. Sono vicino alla giornalista del ‘Corriere della Calabria’ Alessia Candito ed esprimo sdegno e disapprovazione verso chi prendendo di mira una giornalista che compie il proprio dovere con lealtà verso l’opinione pubblica, vorrebbe intimidire l’intero mondo dell’informazione calabrese. La Commissione che mi onoro di presiedere – conclude il presidente Bova – ha in animo, quanto prima, di realizzare una seduta ad hoc sullo specifico fenomeno dei giornalisti che nell’esercizio del loro dovere s’imbattono in atteggiamenti violenti ed inclini ad imporre i loro diktat a difesa di manovre illegali. In Calabria abbiamo il dovere di costruire dal basso una risposta democratica, civile e forte contro soprusi ed interessi oscuri”.
Flora Sculco (Consigliera regionale di Calabria in Rete): “Alla giornalista Alessia Candito ed alla sua famiglia esprimo la mia solidarietà per le minacce ricevute in relazione ad alcuni servizi pubblicati sul Corriere della Calabria. Evidentemente il coraggio di andare a fondo nella ricerca della verità per informare compiutamente i cittadini, non è gradito. Quanto capita in Calabria, con intimidazioni che prendono quasi quotidianamente di mira chi svolge funzioni di rappresentanza e giornalisti colpevoli di fare bene e senza sconti a nessuno il loro mestiere, è semplicemente inaccettabile”.
Nicola Irto (Presidente del Consiglio Regionale della Calabria): “A nome del Consiglio regionale della Calabria esprimo solidarietà ad Alessia Candito, coraggiosa giornalista del Corriere della Calabria fatta bersaglio di serie minacce che hanno reso necessario assumere un provvedimento di sorveglianza notturna a sua tutela”. “Alessia Candito è impegnata sul delicatissimo fronte della cronaca nera e giudiziaria in una regione difficile come la nostra, nella quale opera la più pericolosa organizzazione criminale d’Europa. Scrivere di ‘ndrangheta, come fa lei, è un atto di coraggio e di amore verso questa terra, ma anche una missione: informare i cittadini e rafforzare gli anticorpi della società civile, così debole dinanzi allo strapotere mafioso. In Calabria, dove l’informazione è così esposta ad attacchi, intimidazioni e tentativi di delegittimazione, le istituzioni devono sostenere il lavoro di quei giornalisti che quotidianamente rendono un servizio alla democrazia, mantenendo la schiena dritta e raccontando i fatti senza fare sconti a nessuno. Ad Alessia Candito, al direttore Paolo Pollichieni e a tutti i giornalisti del Corriere della Calabria – conclude Irto – rivolgo la mia personale vicinanza e l’invito ad andare avanti senza paura”.
Maria C. Lanzetta (ex Ministro ed ex sindaco di Monasterace): “Giornalisti, sindaci, sindacalisti, magistrati, cittadini e cooperative colpiti – un giorno si e l’altro pure – da intimidazioni e minacce mafiose. Si colpivano e si continuano a colpire le persone che, a vario titolo, lavorano direttamente nel territorio andando in(s)contro alle problematiche poste in essere anche a causa delle realtà mafiose. Non è la prima volta e, probabilmente, purtroppo, non sarà l’ultima se non si riesce a porre in essere delle azioni di lotta e contrasto alla criminalità per prevenire gesti intimidatori che minano la sicurezza e la dignità dei calabresi per bene. Azioni che, ancora oggi, sono deficitarie e/o non sono adeguate così come hanno dichiarato più volte alcuni giudici e procuratori e la stessa giornalista Candido. Del resto, se per dare esecuzione all’abbattimento di ville e villette costruite sulle colline di Reggio Calabria ci vogliono 20 anni (sentenze passate in giudicato nel 1996), come sarà possibile battere la ndrangheta nel breve periodo? Ai sindacalisti colpiti, alla giornalista Candido, al Direttore del Corriere della Calabria e ai suoi giornalisti la nostra solidarietà e vicinanza. Alla Prefettura di Reggio Calabria e alle Forze dell’Ordine un sentito ringraziamento per la loro azione di prevenzione e contrasto quotidiano e per la loro tutela”.