Ogni giorno andava in ospedale per terapia sperimentale “inesistente”: torna in carcere per violazione della detenzione domiciliare

Carabinieri

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Reggio Calabria. Dal mese di settembre 2015, i Carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria avevano iniziato a monitorare i suoi movimenti per verificare il rispetto degli obblighi imposti dal Tribunale di Sorveglianza di Reggio Calabria. Si tratta di Demetrio Franco, 38enne, condannato per associazione per delinquere finalizzato allo spaccio di sostanze stupefacenti e in passato coinvolto nelle operazioni “Chalo Nero”, “Marin” e “Reset”, il quale stava scontando la pena usufruendo del beneficio della detenzione domiciliare, con il permesso di assentarsi per recarsi presso ambulatori, servizi sanitari ed ospedalieri per interventi, accertamenti diagnostici e cure. Gli scrupolosi accertamenti svolti di iniziativa dai militari della Stazione di Pellaro hanno permesso di appurare che l’uomo, quotidianamente, si recava presso i locali Ospedali Riuniti per sottoporsi ad una terapia sperimentale non meglio identificata, successivamente risultata, sempre secondo l’accusa, inesistente, così beneficiando della possibilità di allontanarsi arbitrariamente dalla propria abitazione e commettendo molteplici violazioni degli obblighi imposti dal provvedimento espiatorio.
Pertanto, il Tribunale di Sorveglianza di Reggio Calabria, concordando con le risultanze investigative acquisite dalla Stazione Carabinieri, ha emesso decreto di sospensione del regime della detenzione domiciliare, disponendo il ripristino della detenzione carceraria nei suoi confronti. Alla luce di tale provvedimento, l’arrestato è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di San Pietro dove proseguirà l’espiazione della pena.

Demetrio Franco
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