Riordino strutture psichiatriche nell’Asp 5. Legacoop e Unci chiedono programma conforme a legge Basaglia

Reggio Calabria. In relazione alla annosa problematica concernente la riorganizzazione delle strutture alternative le organizzazioni Regionali Legacoop sociali ed UNCI, appositamente riunitesi congiuntamente per esaminare nei dettagli i recenti atti adottati dall’ente pubblico, hanno convenuto le valutazioni in merito, ritenendo pertanto di dover trasmettere una nota congiunta ai Commissari Straordinari dell’ASP 5 e al Al Direttore Generale del Dipartimento Regionale Tutela della Salute, ai fini di richiedere l’attivazione di procedure atte a garantire l’adozione di opportuni provvedimenti tesi a consentire la realizzazione di un programma che coniughi la tempestività alle garanzie di corretta applicazione dei principi e della normativa che regolano il settore, nel rispetto dei diritti degli utenti e della tutela dei lavoratori impegnati in un così delicato servizio. Nel documento sottoscritto dalle organizzazioni e trasmesso ai Commissari ed al Direttore Generale del Dipartimento Regionale si legge: “La recente deliberazione adottata dall’Azienda Sanitaria Prov.le di Reggio Calabria n. 598 del 16 u.s., rappresenta seppur limitatamente ad alcuni aspetti, un importante passo verso quel riordino del settore della residenzialità psichiatrica presente nella provincia di reggina, in cui operano le cooperative sociali che attualmente occupano oltre 200 lavoratori e danno risposta a circa 250 utenti. “Si evidenzia però come l’urgenza non debba fare disconoscere la necessità di consentire di superare, realmente, le problematiche esistenti: “la preesistenza di modelli organizzativi diversi per ciascuna struttura ci portano ad esprimere forte preoccupazione, in relazione allo strettissimo tempo (28 /02/2016), concesso genericamente alle cooperative per avviare la procedura di autorizzazione e riconoscimento, stante la necessità di rimediare – da parte delle cooperative in diversi casi – a discrasie poste in essere proprio dalle scelte e dall’inerzia dalle precedenti gestioni dell’Ente Pubblico.”
Vengono richiamati i fattivi bisogni dell’utenza, purtroppo non adeguatamente attenzionati nell’atto deliberativo dell’ASP; Legacoop ed UNCI convengono che “Va altresì evidenziato come il fabbisogno territoriale, previsto dal Decreto n. 76 del 16 luglio 2015 del Commissario ad Acta per la Sanità calabrese, dott. Scura, e richiamato nell’atto deliberativo n. 598 dell’ASP 5, di fatto è di gran lunga inferiore a quanto emerge concretamente dai bisogni dell’utenza, a cui oggi le coop. sociali concretamente rispondono. A questo si aggiunga che non si è ancora provveduto a sboccare i ricoveri nelle strutture, permanendo così il diniego all’utente al diritto fondamentale di ricevere cure nel luogo prescelto, in primis nel proprio territorio di residenza. “Le organizzazioni scriventi sottolineano la necessità di definire le nuove regolamentazioni del settore da parte della regione, infatti : “la delibera di Giunta Regionale n. 141/2009, peraltro richiamata nella deliberazione dell’ASP 5 n. 598 , che fino a poco tempo fa rappresentava le “linee guida” di settore è stata dichiarata definitivamente inefficace dal Decreto del Commissario ad Acta n. 62 del 11 giugno 2015, nonché da diversi provvedimenti adottati dalla Regione e richiamati nell’ambito di una recente sentenza del TAR. “ Legacoop sociali ed UNCI esprimono preoccupazione anche per i livelli occupazionali e la qualità dell’occupazione sottolineando come “la questione della riqualificazione, laddove necessaria, degli operatori, che richiede tempi non certo brevi e che non può certo ridursi alla riconversione dei necessari educatori – stante la specificità del servizio svolto che notoriamente, anche dal punto di vista normativo, richiede un approccio primario di tipo riabilitativo – in figure socio sanitarie.” La delicatezza delle questioni in discussione ad avviso delle centrali cooperative “richiede la definizione di un dettagliato programma di lavoro da parte del Tavolo Tecnico appositamente costituito, in seno all’assessorato Reg.le alla Salute, che sappia coniugare, inderogabilmente, tempestività e necessità di pervenire a risultati atti a garantire, nel tempo, la qualità e la differenziazione dei servizi resi agli utenti, conformemente alla legge quadro che regole il settore (L. 180/78)”. La nota trasmessa da Legacoop Sociali ed UNCI chiude rimarcando la necessità di evitare percorsi dettati esclusivamente dalla rapidità sacrificando la reale soluzione delle problematiche evidenziate riproponendo modelli non consoni al dettato della legge “Basaglia”.

dott. Lorenzo Sibio ( LEGACOOP Sociali Calabria)
dott. Saverio Sergi ( UNCI Calabria )

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