Maxi operazione Dia: i dettagli sul sequestro da 21 mln di euro per l’imprenditore Bruno Verdiglione

Reggio Calabria. Il Centro Operativo Dia di Reggio Calabria ha eseguito il decreto di sequestro e contestuale confisca di beni, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale reggino, su proposta del Direttore della Dia, nei confronti di Bruno Verdiglione, 57enne di Caulonia (RC), noto imprenditore nei settori edilizio, immobiliare ed alberghiero – attualmente sottoposto agli arresti domiciliari – ritenuto dagli inquirenti colluso con la cosca Aquino, particolarmente attiva nel versante jonico reggino.
Bruno Verdiglione è stato coinvolto, recentemente, in due importanti operazioni di polizia giudiziaria coordinate dalla DDA di Reggio Calabria, denominate rispettivamente “Cinque Stelle” e “Metropolis“.
Nel procedimento “Cinque Stelle” Bruno Verdiglione è stato rinviato a giudizio per trasferimento fraudolento di valori, aggravato dal metodo mafioso, nonché per essersi prestato a rivestire fittiziamente la titolarità della Coninvest Srl, società proprietaria dell’Hotel Parco dei Principi sito a Roccella Jonica. Nell’ambito del procedimento penale “Metropolis” sono stati, invece, contestati allo stesso i reati di concorso esterno in associazione mafiosa e di trasferimento fraudolento di valori, anche in questo caso, aggravati dal metodo mafioso.
Quest’ultima indagine ha consentito di far luce sulle infiltrazioni della criminalità organizzata dell’alto versante jonico reggino, con particolare riferimento alle cosche Aquino e Morabito, nelle attività relative alle edificazioni di rinomati complessi edilizi di natura turistico – alberghiera, realizzati, a partire dall’anno 2005, tramite il contributo di specifiche figure imprenditoriali e professionali.
L’odierno provvedimento prende, invece, le mosse da analitiche indagini economico-patrimoniali sviluppate dalla Dia che hanno fatto emergere la vistosa sproporzione tra il patrimonio riconducibile a Verdiglione e la sua capacità reddituale.
Sulla base di ciò, il Tribunale di Reggio Calabria ha disposto il sequestro con contestuale confisca del patrimonio riconducibile allo stesso, stimato in circa 21 milioni di euro, e costituito dal capitale sociale e relativo patrimonio aziendale di 5 società, da 56 immobili (appartamenti e terreni intestati a persone fisiche e giuridiche), da quote di altri 66 immobili ad uso aziendale e da rapporti finanziari. Tra i beni colpiti, di particolare interesse, risultano numerosi appartamenti siti in zone residenziali della fascia jonica reggina e a Roma (un pregiato appartamento sulla centralissima via Nomentana), una villa seicentesca in Roccella Jonica di notevole interesse storico-artistico (c.d. villa Alicastro) e due strutture alberghiere site anch’esse in Roccella Jonica.
Nella stessa ordinanza è stata, altresì, prevista, nei confronti di Bruno Verdiglione anche la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, per la durata di 3 anni e 6 mesi, con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza o di dimora abituale.

La confisca è l’ultimo atto di una lunga serie di attività poste in essere dal Centro Operativo Dia di Reggio Calabria nei confronti di organizzazioni ‘ndranghetistiche che, nel 2015, hanno portato complessivamente alla confisca di beni per un valore di oltre 415 milioni di euro.

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