Bocciato emendamento Nesci (M5S) per start up calabresi, la parlamentare accusa la maggioranza

Dalila Nesci

Dalila Nesci

Roma. Intervenendo in aula, la parlamentare ha detto: «La politica vive in larga misura di promesse. A ogni tonata elettorale garantisce l’assunzione o la stabilizzazione di persone che sperano, legittimamente, in un futuro lavorativo. Nel frattempo, nei supermercati, nei negozi di abbigliamento o nell’edilizia, gli addetti ricevono una miseria e firmano buste paga gonfiate di proposito. Non c’è un altro posto, nelle democrazie occidentali, nel quale i lavoratori siano così privi di garanzie. La mafia nasce da questo humus». «Da una parte, cioè, si illudono migliaia di persone, appese – ha spiegato in aula la deputata M5s – alle decisioni di palazzo e obbligate a una fedeltà elettorale che alla fine dovrebbe premiarle con un posto, uno stipendio, una misura tampone. Dall’altra parte, invece, si ignora del tutto che la parte produttiva è completamente sfruttata e sottomessa. Questo è uno Stato che crea un sottile e strisciante conflitto sociale, costringendo i più giovani a piegare la schiena o, nella migliore delle ipotesi, a chiudere la valigia e andare via». «Il problema – ha proseguito la parlamentare 5 stelle – non sono i lavoratori che hanno perduto il reddito o l’hanno avuto a singhiozzi, ma gli sfruttatori politici di tali precari. Mentre prosegue questa voluta distruzione del Mezzogiorno, che oggi ha il suo cavallo di troia nel Partito democratico, le imprese start-up sono abbandonate al loro destino. Fortuna che c’è il concreto intervento del Movimento 5 stelle, all’opera per agevolare in Calabria un tessuto realmente produttivo e sottrarre unità di personale alla ‘ndrangheta, così favorendo le libertà della democrazia».

L’intervento alla Camera di Dalila Nesci:

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