Reggio Calabria. Di seguito l’intervento del vice coordinatore nazionale Uilpa – Giustizia, Patrizia Foti, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario a Reggio Calabria di sabato scorso:
Ringrazio il Sig. Presidente della Corte di Appello per l’invito formulato e saluto cordialmente gli ospiti presenti, le Autorità, i Magistrati, gli Avvocati e permettetemi un saluto particolare al Personale amministrativo, che mi sembra opportuno definire eroico, per come assolve quotidianamente i gravosi compiti in silenzio e con professionalità, nonostante la continua riduzione di organico cui assistiamo da anni con stupore, senza che a essa si riesca a porre riparo.
Porto il saluto del Coordinatore Generale della Uilpa – Giustizia , Domenico Amoroso, che per impegni inderogabili non può presiedere questa Assise.
Condivido pienamente l’incisiva e dettagliata relazione del Sig. Pres.te Corte di Appello e mi preme precisare che ho apprezzato l’invito, con la certezza che questo momento non è un rito ma rappresenta per ciascun delle parti coinvolte, nel rispetto dei ruoli, un momento proficuo di dialogo tra le Istituzioni, la Società Civile e le O.S., per poter insieme, essere protagonisti e non soggetti passivi dell’intera riforma del Ministero della Giustizia e inoltre per trasmettere un messaggio di fiducia e speranza alla società, vittima del terrorismo e della criminalità organizzata.
Entrando subito nel merito dei contenuti dello “Schema di decreto del Ministro della giustizia concernente l’individuazione presso il Dipartimento degli Affari di Giustizia ed il Dipartimento organizzazione giudiziaria”, del 15 giugno 2015, n. 84 concernente la riorganizzazione degli Uffici dirigenziali del DOG e del DAP, la Segreteria Nazione Uilpa ha trasmesso delle osservazioni nelle sedi opportune.
Considerato che lo spirito riformatore, insito nel Decreto che affonda le radici in una visione omogenea del dicastero, non più suddiviso in parcellizzazioni avvertite come non più funzionali sia per i costi che per i tempi di realizzazione dei procedimenti, tanto da realizzare Direzioni Generali con competenze trasversali all’intera Amministrazione (DGSIA, Direzione generale Affari legali e del contenzioso, Direzione generale politiche di coesione, Direzione generale risorse materiali e delle tecnologie), si evidenzia che per quanto concerne la questione legata all’articolazione centrale e territoriale della DGSIA, la Uilpa segnala il grave squilibrio territoriale giudiziario conseguente la rideterminazione delle competenze territoriali dei CISIA, così come delineato dal provvedimento in questione.
Infatti il Cisia di Napoli, cosi come proposto, andrebbe ad avere competenza sugli Uffici giudiziari ricompresi nel territorio dei distretti delle Corte di Appello di Napoli, Salerno, Potenza, Catanzaro, Reggio Calabria.
Appare evidente che far confluire la sede del Cisia del Distretto di Reggio Calabria nel distretto del CISIA di Napoli, non solo si assisterebbe all’ennesimo scippo alla Calabria ma inoltre verrebbe sovraccaricato il Distretto di Napoli, con 3 Distretti in più di quello di Milano e con ben 7 circondari in più rispetto a Catania, visto che la sede del CISIA di Napoli gestisce anche l’infrastruttura di tutto il Ministero.
Per la tipologia del nostro territorio e per deflazionare la sede di Napoli, la Uilpa propone al Sud un altro CISIA magari per le Regioni della Basilicata e della Calabria (tot. 3 Distretti) , così come già indicato per i nuovi CISIA di Roma, Genova e Brescia, in quanto è opportuno ridurre gli uffici del centro e aumentare quelli sul territorio rispetto allo schema del Ministro della Giustizia.
Il territorio ha già piena conoscenza delle conseguenze drammatiche dei cosiddetti tagli lineari sull’assistenza informatica e sugli organici e che ciò comporta quotidianamente difficoltà logistiche, gestionali e funzionali dell’intero sistema, che non va verso la direzione di rafforzare concretamente il supporto ed i servizi necessari al corretto funzionamento delle tecnologie del Sistema Giustizia, è giusto quindi prevedere il CISIA di: GENOVA ,MILANO, PADOVA, BOLOGNA , ROMA , NAPOLI , LAMEZIA TERME, BARI,CATANIA.
Per quanto concerne l’attività del nostro Distretto da una disamina dei dati statistici forniti su ns. richiesta dalla Corte, emerge il notevole incremento della produttività, comportando una drastica contrazione delle pendenze, ciò grazie sia all’ottimo lavoro dei magistrati ma soprattutto all’abnegazione del personale giudiziario, che nonostante la mancanza del turnover, della progressione di carriera, delle difficoltà logistiche e strutturali, continua a svolgere più del proprio dovere.
I tagli economici operati dalla politica, sul Ministero della Giustizia, hanno prodotto una drastica riduzione dei fondi per prestazioni di lavoro straordinario per criticità connesse alla dinamica della spesa, ciò che per alcuni uffici come ad. es. il Tribunale di Reggio Calabria, con competenze distrettuale DDA, ha determinato che una parte delle somme autorizzate, per prestazioni di lavoro straordinario già espletato negli anni 2014/2015, risultano parzialmente prive di copertura finanziaria, ciò significa che il personale giudiziario non ha la certezza di percepire le somme.
Ci sono realtà lavorative, dove il personale sfora il proprio orario di lavoro, mettendo a rischio la propria salute, in attesa di percepire forse dopo anni le proprie spettanze o di vedersi erogare un misero premio di produttività pari a 80Euro circa , dopo due o tre anni e nonostante ciò, le udienze si tengono regolarmente sino a pomeriggio inoltrato e spesso anche di sera. Ne consegue un aumento vertiginoso dei carichi di lavoro dei dipendenti che operano ormai privi di poter chiedere anche un giorno di ferie o addirittura costretti a lavorare pur se ammalati o oltre il normale orario di lavoro, dovendo fare fronte alle improrogabili scadenze di termini e considerato l’elevata presenza di procedimenti penali.
Sono certa che il buon funzionamento della giustizia sta più a cuore ai protagonisti dell’Amministrazione della Giustizia che alla classe politica, che continua a operare tagli, ricordiamo la soppressione dei 31 tribunali, delle 220 sezione staccate e dei 600 uffici del giudice di pace e tutto ciò va colpire non solo gli operatori ma soprattutto il cittadino nell’erogazione dei servizi i e nella lentezza dei processi.
Ormai è da tempo che la Uilpa si fa promotrice di richieste, sia a livello locale sia nazionale, di apertura di tavoli negoziali con l’Amministrazione per affrontare la grave situazione logistica e organizzativa che regna sovrana presso i vari Uffici e in particolare presso gli uffici del Distretto.
E colgo il malessere e la rabbia del personale giudiziario, che rimane sconcertato, deluso e offeso nella propria dignità di lavoratore, per quanto sostenuto dall’Onorevole Brunetta durante la trasmissione televisiva: ”L’Arena” del 17.01.2016 sull’assenteismo dei Tribunali, che a suo dire sono luoghi di inefficienza totale e che la lungaggine dei processi dipende dalla chiusura dei tribunali alle ore 14.00.
Ci chiediamo a quali Tribunali si riferiva l’On. Brunetta, forse a quelli soppressi, tanto che la Uilpa Nazionale ha invitato l’Onorevole Brunetta a fare un tour nei ns. Uffici giudiziari a partire proprio dal Tribunale di Reggio Calabria il giorno 26.01.2016, per constatare di persona cosa accade nella realtà, ma questa volta chi è stato assente è stato proprio Lui.
E ringraziamo il Ministro Orlando che nella sua relazione annuale alla Camera ha affermato che i dipendenti giudiziari non sono fannulloni e che questo personale sfugge ai modelli spesso utilizzati contro i pubblici dipendenti.
Mi chiedo se esiste nel Pubblico Impiego, un’altra Amministrazione, come la Giustizia che registra un vuoto di organico superiore a 9000 unità, l’assenza d’interventi di riqualificazione del personale da oltre venti anni e nonostante ciò il personale sta continua a garantire il buon funzionamento della giurisdizione.
Auspichiamo che il Ministro, consapevole dei grandi sacrifici che il personale fa giornalmente, non lo deluda e si attivi con urgenza sulla tema che attiene i percorsi di progressione del personale, la contrattazione sull’attuazione dell’art. 21 quater della legge di conversione (L. n. 132/2015), per definire non solo il passaggio dei cancellieri e degli ufficiali giudiziari nelle figure, rispettivamente, del funzionario giudiziario e del funzionario NEP ma anche la progressione di tutte le figure professionali, con la revisione reale delle piante organiche.
Altra riflessione merita l’introduzione del processo civile telematico nel nostro ordinamento e a distanza di due anni circa
permangono diverse criticità, talune di ordine pratico, legate allo sviluppo del software gestionale SICID, altre di ordine normativo in particolare laddove si consente ancora troppo spesso l’utilizzo del supporto “cartaceo”.
In ogni caso, dopo due anni, il parco hardware ancora risulta essere obsoleto e inadeguato, la formazione del personale non c’è stata e i lavoratori, come altre volte, si sono formati sul campo tra mille difficoltà.
Ci domandiamo il perché il Ministero non investe nella formazione del personale in modo adeguato?
Vi sono poi da menzionare le ben note difficoltà derivanti dall’impatto delle procedure telematiche sulle declaratorie dei profili professionali, pensate e definite con riferimento a procedure di “lavorazione” dei fascicoli processuali ora del tutto superate.
Le criticità sopra esposte purtroppo non sono state risolte, neanche in parte, dalla recente circolare della direzione generale della giustizia civile.
Il rischio è che agendo in questo modo si sovraccarichino le cancellerie che, come in passato, rimangono incredibilmente abbandonate a se stesse, rischiando così di compromettere il raggiungimento di quegli obiettivi per i quali il PCT è stato introdotto ovvero la celerità del processo ed eliminazione dell’arretrato.
Pertanto per ovviare alle criticità evidenziate, riteniamo opportuno, il confronto diretto tra i responsabili della giustizia civile e le rappresentanze dei lavoratori.
Da ultimo non per importanza vi è la questione sicurezza sui posti di lavoro e mi rivolgo in modo particolare all’autorevole rappresentate del Ministero, per evidenziare come ancora una volta, la Uilpa è stata costretta nel mese di Ottobre a proclamare lo stato di agitazione, riguardante la grave carenza delle condizioni igienico/sanitarie dei locali che ospitano gli Uffici Giudiziari del Cedir,(Procura della repubblica e Tribunale) e chiedere l’intervento all’Ufficio Igiene Sanità Pubblica e Tutela Ambiente, Dipartimento di Prevenzione, nonostante il forte interessamento dei Capi degli Uffici, purtroppo si registra un ritardo da parte del Ministero, negli adempimenti riguardanti la stipula dei contratti di manutenzione, determinando ciò delle serie conseguenze sullo stato di salute dei lavoratori, dell’utenza nonché di tutti gli operatori poiché, mancando la manutenzione ordinaria, non si possono mantenere efficienti e funzionanti gli impianti e le attrezzature nonché l’igienicità dei locali, situazione non più sostenibile. L’elenco delle disfunzioni è lungo ma la richiesta che oggi facciamo è quella di velocizzare e snellire le procedure legate alle stipule dei contratti, per garantire a tutti, ambienti di lavoro salubri, nel rispetto della normativa vigente.