Reggio Calabria. Nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario a Reggio Calabria, il rappresentante del Csm Piergiorgio Morosini, ha definito la ‘ndrangheta «un sistema di potere criminale fondato su una rete relazionale poderosa. Relazioni affaristiche, municipali e familiari che si estendono a maglie fitte su singoli territori e vaste aree, con capacità diffusive anche nelle più ricche regioni del Nord Italia e con fortissime relazioni intercontinentali. Relazioni che coinvolgono uomini d’affari, politici e professionisti che contaminano gangli fondamentali dell’economia, della società, delle istituzioni e quindi del sistema democratico». Le parole pronunciate dal procuratore Morosini, rappresentano sicuramente un grido di allarme nei confronti della presenza sempre più pervasiva della malavita organizzata.
Alle dichiarazioni del procuratore Morosini, fa eco la dichiarazione del sindaco Giuseppe Falcomatà subito dopo l’atto intimidatorio subito dalla ditta autolinee Federico cui hanno incendiato 14 autobus. Il sindaco Falcomatà, nell’esprimere la vicinanza dell’Amministrazione comunale alla ditta, ha avvertito l’esigenze di esprimere la profonda preoccupazione e il suo giustificato timore verso la recrudescenza del fenomeno malavitoso. «Ieri – dice il sindaco – le intimidazioni ad alcuni giornalisti, a cooperative sociali e ai familiari del giudice Nicola Gratteri, oggi nei confronti di una ditta di autolinee». «Vi è in atto – ha detto Falcomatà – una vera e propria strategia della tensione da parte della malavita organizzata con il proposito di destabilizzare le istituzioni e infondere paura tra i cittadini. Di fronte a tutto questo è necessaria una reazione collettiva che deve investire tutti i settori della società». Il sindaco Falcomatà, oltre a ribadire la ferma volontà del Governo cittadino a lottare la presenza pervasiva di un male che ha pesantemente compromesso la crescita civile, sociale, culturale ed economica di un’intera comunità, ha ribadito la sua intenzione a realizzare, iniziative per affermare le regole della democrazia. L’Amministrazione comunale coerentemente con il mandato conferito dal Consiglio comunale attraverso l’approvazione all’unanimità di un documento mirato a diffondere in città, una nuova cultura della legalità, sta infatti, lavorando attivamente per costruire una commissione speciale contro la ‘ndrangheta. Questo presupposto rappresenta sicuramente una esigenza irrinunciabile per creare delle reti di integrazione all’interno del territorio comunale in grado di gettare le basi per un profondo cambiamento sociale, civile e culturale dell’intera città.
Avvertiamo che dalla città si leva in modo sempre più determinato una domanda di legalità e il bisogno di una maggiore tutela democratica. È una domanda alla quale l’Amministrazione comunale sta agendo concretamente per dare concretezza all’affermazione dei diritti di cittadinanza. Le iniziative che l’Amministrazione comunale ha disposto sono fondate sul presupposto che il rispetto delle regole in città non sono un optional, ma un agire costante e consapevole di tutti i cittadini. Sul fronte della legalità, la sfida aperta è tra progresso e barbarie. O vinciamo tutti o perdiamo tutti: soprattutto vince o perde la città. Commetteremmo un grosso errore se limitassimo la legalità con la sola applicazione della legge e non coniugassimo invece il rispetto delle regole, obiettivo comunque irrinunciabile, con la ricerca del consenso, della partecipazione e della responsabilità. L’Amministrazione comunale sta lavorando alacremente per fare in modo che in città il rispetto delle regole e della democrazia non siano affossate e umiliate dai codici perversi che le ‘ndrine vorrebbero invece affermare come costume imperante. Bisogna conferire alle istituzioni e alla politica il giusto ruolo e dignità per garantire alla città crescita e sviluppo. È su questa grande scommessa che l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Falcomatà ha puntato il suo agire politico istituzionale.
I consiglieri del PD, presidente del consiglio comunale Demetrio delfino, capogruppo Antonio Castorina, Rocco Albanese, Giovanni Minniti, Vincenzo Marra, Nancy Iachino, Paola Serranò