Reggio Calabria. Martedì 9 febbraio presso il borgo di San Salvatore, nel comune di Reggio Calabria, a partire dalle ore 15.00 si svolgerà il “Carnevale Tradizionale”, organizzato dalla Pro Loco, consueto appuntamento che si rinnova ormai da decenni. Per l’occasione, sin dal primo pomeriggio le strade del paese si riempiono di maschere, i cosiddetti mascarati, travestiti con vecchi abiti dimessi e tradizionali che sfilano in un corteo al suono di zampogne e tamburello, guidati dal capo maschera u puddicinedda, anch’esso travestito ma col viso scoperto. Le vie del paese echeggiano del suono di zampogna e tamburello, con lo scopo di richiamare tutti i partecipanti al corteo mascherato. Le maschere tradizionali hanno un aspetto macabro, raffigurano mostri, diavoli, vecchi, e sono realizzate con materiali poveri e di riciclo, come stracci e catene, frutto della fantasia degli abitanti. Spesso, attraverso una pungente satira, raccontano episodi politici o di attualità, ma rimandano anche a miti leggende di origine agro-pastorale. Il corteo percorre tutto il paese e si sofferma ad ogni piazza per danzare, guidati dall’occhio vigile di un altro importante protagonista che è u mastru i ballu, che insieme u puddicinedda invita i mascarati a farsi nu giru a fora u primu (ballo tradizionale della area calabrese). Il tutto è accompagnato dalle farse. Ospite fondamentale di tutto il corteo è il Re Carnevale, costituito da un pupazzo di paglia che viene tenuto in trono e fatto girare per il paese. A fine corteo, tutte le maschere si fermano nella piazza più grande del paese, mostrando finalmente il loro viso, e raggruppandosi in cerchio assistono al rogo del pupazzo che personifica il Re Carnevale, continuando a danzare per il resto della serata al suono di tarantella. Il rito del bruciamento del Re Carnevale ha origini antichissime, e qui nel borgo di San Salvatore è uno dei pochissimi luoghi dove ancora si perpetua. Al termine delle danze tutte le maschere ormai smascherate, si rifocillano agli appositi stand gestiti dalla Pro Loco che distribuiscono la pietanza tradizionale dell’occasione “le polpette” accompagnate da un buon bicchiere di vino. Vi aspettiamo numerosi e “mascherati” per partecipare a questo evento che come ogni anno rinnova una tradizione secolare, in quanto come ha opportunamente affermato da Bachtin, “il Carnevale non era soltanto una festa, esso era una concezione del mondo e della vita, rappresentava la seconda vita del popolo in opposizione alla visione ufficiale, aristocratica, seriosa del mondo.”
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