Reggio Calabria. La segreteria regionale Calabria esprime la propria solidarietà al Responsabile del Posto Polfer di Sapri (SA) Sost. Comm. Giacomo Gabriele che lo scorso 5 febbraio è stato ferito da un nigeriano nell’adempimento del suo dovere con una prognosi di 30 giorni ed una diagnosi che parla di seri problemi neurologici per la ferita riportata alla testa.
Erano in otto gli stranieri sprovvisti di titoli di viaggio ma volevano lo stesso salire a bordo del treno regionale 3708 in partenza da Sapri alle ore 12.50. Mentre gli altri sono scesi dal treno, richiamati dagli agenti della Polfer di Sapri Giuseppe Caputo, assistente capo della polizia di stato, Gabriele Fasolino assistente e Giuseppe Montesano agente scelto, il nigeriano in segno di protesta si è posizionato sotto il treno con la bicicletta impedendo allo stesso di partire. Rialzandosi si è scagliato contro il collega Sostituto Commissario Giacomo Gabriele, colpendolo con un pugno al viso e facendolo cadere sul marciapiede.
Trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Sapri gli è stata riscontrata una frattura allo zigomo sinistro con una ferita lacero contusa all’arcata sopracciliare sinistra con versamento ematico interno. L’agente poi è stato trasferito all’ospedale di Vallo della Lucania (SA) per maggiori accertamenti. Il 34enne nigeriano è stato tratto in arresto perché resosi responsabile dei reati di resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Ma come un film già visto purtroppo lo straniero nella mattinata del 6 febbraio è stato posto in libertà dal magistrato di turno Dott.ssa Colella della Procura di Lagonegro (PZ) che ha ritenuto di non convalidare l’arresto.
La Polizia Ferroviaria di Sapri con scarsità di uomini e di mezzi ogni giorno si trova a combattere con centinaia di stranieri provenienti dalla Calabria e dalla Sicilia nella speranza di attraversare l’intera penisola e giungere poi in Europa. Negli ultimi anni le presenze degli stranieri clandestini nello scalo ferroviario saprese sono diventate un serio problema sicuramente difficile da gestire con sole 4 unità nel proprio organico. Se poi a tutto questo aggiungiamo le oggettive difficoltà dovute alla distanza che separa l’ufficio Polfer dalla questura di Salerno, capiamo benissimo che si è costretti a lavorare tra mille problematiche di carattere professionale. Ma nonostante tutto i colleghi continuano nel loro encomiabile lavoro. Da questa triste vicenda possiamo notare come ancora una volta lo Stato esce sconfitto da una partita sempre più difficile da vincere. Il risultato portato a casa anche questa volta parla di un collega ferito e di un colpevole messo in libertà. Fino a quando dovremo assistere a questo stato di cose?
Raffaele Serranò
segretario generale regionale
Mp Movimento poliziotti democratici e riformisti