Ragusa. La Polizia di Stato – Squadra Mobile e Commissariato di Vittoria – su disposizione della Procura della Repubblica di Ragusa, ha proceduto alla cattura di Gianbattista Ventura nato a Vittoria il 30.10.1958 ed ivi residente, in quanto destinatario dell’ordine di esecuzione per la carcerazione. Ventura ha violato la misura della sorveglianza speciale con obbligo di dimora, a lui inflitta come misura di prevenzione in quanto soggetto pericoloso. Ventura, su proposta del Questore di Ragusa, era stato sottoposto al provvedimento per evitare che potesse commettere ulteriori reati ma, nonostante questo, si era recato fuori dal Comune di Vittoria violando la misura. Inoltre, sempre a suo carico la Polizia di Stato ha notificato l’aggravamento della misura di sicurezza, dalla libertà vigilata all’assegnazione ad una colonia agricola per anni 3. Questo significa che quando sconterà la pena a lui inflitta per aver violato la misura della sorveglianza speciale, dovrà recarsi presso la colonia agricola per 3 anni come misura di sicurezza detentiva. Il magistrato di Sorveglianza ha valutato che le violazioni al codice antimafia non potevano continuare e per questo ha disposto la carcerazione che è stata ordinata dal Procuratore della Repubblica di Ragusa Carmelo Petralia. Il provvedimento di cattura è stato ricevuto dagli Ufficiali della Polizia di Stato durante la perquisizione che gli uomini della Squadra Mobile di Ragusa, del Commissariato di Vittoria e della Polizia Postale stavano eseguendo a carico di Gianbattista Ventura.
Il provvedimento di perquisizione domiciliare ed informatica disposto dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catania nasceva proprio a causa delle diverse minacce che Ventura ha fatto all’indirizzo del giornalista Paolo Borrometi, con gravi atti intimidatori e diffamazione a mezzo internet, prontamente denunciate dalla parte offesa. La Polizia di Stato così come viene fatto con tutti i soggetti pericolosi liberi vigilati, monitora tutto ciò che questi elementi compiono durante le loro giornate. Proprio per questo motivo, la Squadra Mobile ed il Commissariato di Vittoria hanno più volte segnalato i comportamenti antigiuridici del Ventura, attività che oggi ha permesso di ricondurre in carcere il delinquente. Tra le diverse violazioni commesse, sono state segnalate le continue frequentazioni con pregiudicati, furti, violazioni della libertà vigilata, minacce e diffamazione ai danni del giornalista. Per tutti questi motivi, il magistrato di sorveglianza ha valutato che la misura della libertà vigilata non fosse più idonea, poiché Ventura non ha intrapreso una vita orientata a rispettare positivamente gli ordini dell’Autorità, ma ha fatto esattamente l’opposto. La misura non detentiva quindi non era affatto sufficiente, pertanto era necessaria una misura ben diversa e quindi la detenzione in una casa lavoro era l’unica possibile. Ventura ha dimostrato di avere una pericolosità sociale in continuo aumento, difatti dalla misura di sicurezza non detentiva della libertà vigilata è stato necessario passare a quella detentiva che sconterà al termine del soggiorno in carcere per le altre violazioni legge. Per pura coincidenza il soggetto è risultato essere destinatario di un ordine di carcerazione e di una misura di sicurezza detentiva, il tutto proprio mentre veniva effettuata l’ennesima perquisizione a suo carico, stante le continue minacce ai danni del giornalista.
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