La Camera Penale contro il magistrato Nicola Gratteri: «Sdegno e disappunto per le incivili affermazioni sugli avvocati»

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Reggio Calabria. La sconcertante intervista rilasciata dal magistrato Nicola Gratteri alla testata on line Linkiesta il 17 febbraio scorso e rilanciata su carta stampata ed altre testate telematiche, i cui contenuti si possono definire fortemente lesivi della dignità e del decoro della funzione difensiva, costituzionalmente ed universalmente riconosciuta, impone una presa di posizione dura e compatta da parte degli avvocati reggini che sono stati i diretti destinatari di una inqualificabile e vergognosa attenzione da parte del magistrato. Asserire, come avvenuto, “Nel tribunale di Reggio questi detenuti (ndr, di massima sicurezza) stanno insieme sette-otto ore. Qui hanno il tempo di incontrarsi, parlare, fare affari, trasmettere attraverso gli avvocati messaggi di morte o richieste di mazzette, minacciare i testimoni”, si traduce in una inaccettabile, gratuita ed offensiva generalizzazione, secondo cui tutti gli avvocati, indistintamente, realizzerebbero condotte criminose in concorso con i loro assistiti, macchiandosi, perciò, di gravissimi reati. La Camera Penale di Reggio Calabria, nell’esprimere sdegno e disappunto per le incivili affermazioni, porrà in essere ogni opportuna iniziativa volta a tutelare l’onorabilità e l’immagine degli avvocati tutti, in specie di quelli reggini, nonché l’insostituibile funzione di garanzia dei diritti fondamentali del cittadino e di presidio della legalità, che la Storia ha da sempre riconosciuto all’avvocato e non certo in via esclusiva al magistrato.

Il Direttivo della Camera Penale di Reggio Calabria

http://www.linkiesta.it/it/article/2016/02/17/nicola-gratteri-non-stiamo-affatto-vincendo-la-guerra-alla-ndrangheta/29285/

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