Catania. Mafia e appalti: tutti i dettagli sul maxi sequestro del Ros per 3 società del gruppo imprenditoriale Costanzo-Bosco Lo Giudice

Carabinieri

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Catania. La Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Catania, su richiesta della locale DDA, che ha coordinato le relative indagini compiute dai Carabinieri del Ros – Sezione Anticrimine di Catania, con provvedimento n. 194/15 RSS e 1/16 R. Seq. del 12.2.2016, ha disposto l’amministrazione giudiziaria delle società TECNIS SpA, ARTEMIS SpA e COGIP HOLDING Srl nonché il sequestro delle relative quote ed azioni.
In data odierna – rende noto un comunicato stampa della Procura distrettuale della Repubblica di Catania che pubblichiamo integralmente – i Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Catania stanno dando esecuzione alla misura.
Si tratta di un provvedimento previsto dall’art. 34 D. Lgs. n. 159/11 (Codice Antimafia) che deve essere adottato quando siano acquisiti elementi che facciano ritenere che un’attività imprenditoriale sia asservita agli interessi di persone inserite in associazioni per delinquere di stampo mafioso.
Pertanto, è stato nominato un amministratore giudiziario, il Prof. Ruperto, che sostituirà gli Amministratori per un periodo di sei mesi – ulteriormente rinnovabile – al fine di risanare e reimmettere nel mercato l’azienda, in modo che possa operare nel rispetto delle regole ed al riparo da interventi della criminalità organizzata.
Nel Distretto del Tribunale di Catania, in precedenza, l’istituto non è stato mai applicato con riferimento ad assetti societari di tale rilevanza sia per numero di dipendenti sia per numero ed importanza degli appalti in corso d’esecuzione.

Questa la situazione degli assetti colpiti da provvedimento:

Il valore nominale delle quote e azioni sequestrate ammonta a 250.000.000 euro mentre quello complessivo delle tre società è pari a 1.259.209.385 euro.

Il provvedimento trae fondamento da più attività investigative, corroborate da dichiarazioni di collaboratori di giustizia e da quelle degli stessi imprenditori.
Nello specifico, sono stati presi in considerazione gli esiti dei seguenti procedimenti penali:

Ulteriori dati sono stati forniti dai collaboratori di giustizia:

 

 

Sulla scorta di quanto precede, è stato ritenuto che la TECNIS SpA (e le relative compagini) ha subito coartazioni nel libero svolgimento delle attività imprenditoriali.
L’asservimento del gruppo alla famiglia catanese di cosa nostra, oltre che a rimpinguarne le casse, ha consentito agli esponenti apicali dell’organizzazione di governare in qualche modo l’indotto, ottenendo sub appalti e forniture a imprese vicine alla organizzazione mafiosa ed accrescere il proprio potere e prestigio anche presso le famiglie palermitane, consentendo ad imprese loro vicine di infiltrare il settore delle commesse pubbliche.
In sintesi, i soggetti le cui attività criminali sono risultate agevolate, sono stati identificati in:

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