Guardia Costiera sequestra mega discarica abusiva a cielo aperto nel torrente Scaccioti

Reggio Calabria. La Guardia Costiera a tutela dell’ambiente. Nei giorni scorsi, personale del nucleo operativo difesa del mare della Capitaneria di Porto di Reggio Calabria, è intervenuto in località torrente/fiumara Scaccioti del comune di Reggio Calabria al fine di verificare eventuali abusi in materia ambientale.
Giunti sul posto è stato rinvenuto un sito adibito a discarica abusiva di rifiuti pericolosi e non per un totale di oltre 35.000 metri quadri, all’interno dei quali erano stati abbandonati in modo incontrollato svariate tonnellate di rifiuti, tra i quali: carcasse di elettrodomestici, rifiuti dell’attività di costruzione e demolizione, latte di vernici, materiali da costruzione contenenti sostanze pericolose, oltre a tali rifiuti sono state rinvenute – cosa ben più grave – lastre di eternit lesionate in più parti che potrebbe comportare possibile aerodispersione delle particelle di amianto contenute. Da alcuni rifiuti sono state rilevate anche tracce di percolato che si riversavano sul suolo.
Non meno rilevante e’ il fatto che i rifiuti, abbandonati sul greto del torrente, in caso di eccezionali eventi alluvionali, potrebbero essere trasportati fino a mare con conseguente possibilità di inquinamento delle acque e dei fondali, ovvero formare pericolose ostruzioni con possibili deviazioni del normale flusso idrico e, costituire potenziale pericolo per la pubblica incolumità, in considerazione del fatto che il corso d’acqua incrocia, all’altezza della subalvea Scaccioti, l’autostrada A3 (SA-RC) e, pertanto, si potrebbero verificare possibili riversamenti di materiale pericoloso nel predetto tratto autostradale.
Dopo aver effettuato un paio di giorni di appostamenti per cercare di individuare eventuali soggetti responsabili delle attività illecite poste in essere, si è proceduto a sigillare l’intera area ponendola sotto sequestro penale. E’ stato nominato custode giudiziale il Dirigente del Settore Ambiente e Demanio Idrico della Provincia di Reggio Calabria. Verranno adesso interpellati gli organi preposti, per verificare tempi e modi di bonifica dell’area.
Il tutto è stato comunicato al magistrato di turno Walter Ignazitto della Procura della Repubblica di Reggio Calabria per le violazioni penali previste dal Decreto Legislativo 152/2006 oltre alle violazioni previste dal codice penale in materia di inquinamento ambientale, danneggiamento, deturpamento e getto pericoloso di cose. Le attività sono state convalidate dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale reggino Domenico Santoro.

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