Reggio Calabria. Il gip di Reggio Calabria, Caterina Catalano, ha convalidato il sequestro preventivo del Centro sportivo Sant’Agata della Reggina Calcio Spa. Il centro, ubicato a ridosso del torrente Sant’Agata, era stato sequestrato lo scorso 24 febbraio. In quella data i finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza e dagli agenti della Polizia Provinciale di Reggio Calabria che hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di tutti gli immobili e di un campo sportivo insistenti presso il centro sportivo Sant’Agata della Reggina calcio S.p.a. in alveo del torrente Sant’Agata compreso tra il prolungamento della pista aeroportuale ed il ponte delle ferrovie dello Stato di Reggio Calabria – Metaponto.
Il provvedimento è stato emesso dal procuratore della Repubblica Federico Cafiero de Raho e dal procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni, all’esito di una articolata attività di indagine condotta con l’ausilio di consulenti tecnici, che ha consentito di ricostruire le vicende amministrative legate alla realizzazione dell’impianto sportivo della Reggina Calcio.
E’ stato infatti accertato che l’impianto è abusivo in quanto costruito in violazione delle norme di legge in materia urbanistica, edilizia ed ambientale. In particolare, al patron Lillo Foti ed uno dei suoi più stretti collaboratori, G.R., entrambi di 66 anni, in concorso tra di loro, si contestano numerosi reati sulla normativa edilizia, urbanistica ed ambientale, per la realizzazione dell’intera struttura sportiva in totale difformità e/o assenza dei permessi di costruire e delle varie autorizzazioni di legge. Attualmente, dopo aver mancato l’iscrizione al campionato, la “Reggina Calcio” opera come scuola calcio. Al momento i due sono gli unici indagati, ma al vaglio degli inquirenti vi sono altre posizioni, per verificare eventuali responsabilità anche all’interno dell’ufficio tecnico del Comune.
Fabio Papalia