Reggio Calabria. Il 9 marzo, presso la sala Consiliare del Comune di Reggio Calabria, si è svolta l’Assemblea sulla “Carta dei Diritti Universali del Lavoro”. I lavoratori del Consiglio regionale, del Comune e della Provincia di Reggio Calabria hanno dato vita ad un ampio ed animato dibattito sui contenuti di questa iniziativa della CGILche sta interessando tutto il territorio nazionale: un combinato di 97 articoli che si tradurrà in una proposta di legge ad iniziativa popolare con l’obiettivo di scrivere lo Statuto dei Lavoratori del futuro. Tra gli interventi dei lavoratori, quelli di Damiana Falcone, Alessandra Neri e Agostino Ciccolo, prendendo spunto dall’argomento all’ordine del giorno, hanno trattato anche le specificità dei rispettivi posti di lavoro, mettendo così in evidenza come esse siano strettamente connesse conle tematiche messe al centro con l’iniziativa di oggi. Gli interventi di Alessandra Baldari, Segretaria generale della Funzione Pubblica CGIL Reggio Calabria Locri, e Mimma Pacifici, Segretaria generale CGIL Reggio Calabria Locri,hanno illustrato ai partecipanti l’ambiziosa iniziativa che si prefigge l’obiettivo di riscrivere le tipologie contrattuali, spazzando via la precarietà che ha avvelenato il mondo del lavoro nell’ultimo ventennio e nel contempo di garantire la Libertà e la Dignità delle persone che lavorano, attraverso il riconoscimento di diritti universali senza più distinzioni tra lavoratori subordinati, precari, autonomi. L’intervento di Demetrio Delfino, Presidente del Consiglio Comunale, presente all’assemblea, ha dato preziosi spunti di riflessione, in particolare ripercorrendo la storia dello Statuto dei Lavoratori e degli interventi legislativi dell’ultimo ventennio che ne hanno minato l’efficacia, producendo effetti fortemente negativi su tutto il mondo del lavoro. Ha concluso i lavori dell’assemblea la Segretaria Nazionale CGIL Serena Sorrentino che ha sottolineato l’aspetto qualificante e mobilitante dell’iniziativa della CGIL che non nasce come proposta del sindacato per il sindacato, bensì come proposta della soggettività del lavoro, messa a disposizione e a sostegno di una diversa qualità della legislazione del diritto del lavoro, ma anche di una battaglia culturale e politica che la CGIL vuole fare nel paese. La scelta del disegno di legge nasce dall’esigenza di dover ricostruire in modo organico il senso e i principi che governavano il mondo del lavoro e che sono principi di rango costituzionale.Quella proposta si profila inoltre come una straordinaria operazione di Democrazia, per dare efficacia alla contrattazione come strumento che regola i rapporti di lavoro e sottraendo i lavoratori alla rigidità della legge e generalizzando processi di estensione e partecipazione democratica in tutti i luoghi di lavoro, attraverso l’estensione alle Rsu edalla consultazione dei lavoratori delle scelte contrattuali.
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