Sant’Agata del Bianco. Gambizzato per un debito di 190 euro per l’assicurazione auto

Sant’Agata del Bianco (Reggio Calabria). Gambizzato per un debito di 190 euro per l’assicurazione dell’automobile. E’ questo il movente emerso dalle indagini dei Carabinieri del Gruppo Locri diretto dal colonnello Pasqualino Toscani, che hanno fatto luce sulla “gambizzazione” avvenuta lo scorso 29 febbraio a Sant’Agata del Bianco, quando in pieno giorno e nella centralissima piazza del Popolo un uomo di 44 anni, Stefano Nicita, è stato ferito alle gambe con due colpi di pistola. Oggi i Carabinieri della Compagnia di Bianco, diretta dal capitano Ermanno Soriano, hanno arrestato due uomini, il presunto mandante e il presunto esecutore materiale, rispettivamente Francesco Raschillà di 37 anni e Raimondo Salvatore Modaffari di 28 anni, quest’ultimo sarebbe colui che ha premuto il grilletto. Dopo il ferimento Raschillà e Modaffari si sarebbero allontanati insieme a bordo di un’utilitaria bianca.
I due sono stati raggiunto da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Locri su richiesta della Procura di Locri, per i reati, in concorso, di lesioni aggravate e porto abusivo di arma da fuoco. Arma che non è ancora stata rinvenuta, e che si ipotizza sia un revolver. Infatti sul luogo del ferimento non sono stati rinvenuti bossoli.
Secondo l’ipotesi accusatoria, Raschillà, che è un agente assicurativo e che vantava un credito di 190 euro, a saldo dell’assicurazione auto stipulata da Nicita, avrebbe organizzato un incontro chiarificatore, degenerato invece nel sangue. Inizialmente la vittima non ha collaborato coi Carabinieri, ma alla fine, messo di fronte alle prove raccolte dagli investigatori, ha ammesso l’evidenza. Si è trattato quindi di una brillante indagine classica, nel corso della quale i Carabinieri hanno spulciato i tabulati telefonici alla ricerca di corrispondenze temporali col giorno del ferimento.
I risultati dell’indagine sono stati illustrati stamani nel corso di una conferenza stampa tenuta al comando del gruppo Locri alla presenza del procuratore di Locri, Luigi D’Alessio. «La Locride non è il Far West – ha detto il procuratore – è bene che tutti se lo mettano in testa».

Fabio Papalia

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