Imprenditoria e ‘ndrangheta: Guardia di Finanza confisca due imprese per un valore di quasi 6 milioni di euro

Guardia di Finanza

Guardia di Finanza

Reggio Calabria. Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale della Guardia di Finanza – sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria – hanno proceduto alla confisca nei confronti di un imprenditore del vibonese, Ettore Tassi (57enne nato a Mileto (Cz), di 2 imprese – operanti nel settore del confezionamento di abiti da sposa – con sede a Vibo Valentia, di rapporti finanziari nonché di innumerevoli beni immobili, tra cui una villa con piscina sita in Ricadi (VV), il tutto per un valore stimato pari a quasi 6 milioni di euro.
Tale provvedimento, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, rappresenta l’epilogo dell’articolata e capillare attività investigativa svolta dal Nucleo di Polizia Tributaria – G.I.C.O. di Reggio Calabria, che ha permesso di accertare un’ingiustificata discordanza tra il reddito dichiarato (pari in diverse annualità, addirittura, a zero) e il patrimonio a disposizione, direttamente o indirettamente, di Ettore Tassi, imprenditore contraddistinto da pericolosità sociale qualificata in quanto riconosciuto appartenente alla cosca di ‘ndrangheta Molè di Gioia Tauro con radicate ramificazioni operative in varie Regioni italiane.
A tal fine è stata estrapolata e acquisita copiosa documentazione – ufficiale e non – quale contratti di compravendita di beni immobili, di quote societarie, atti notarili, scritture private ecc., necessari a ricostruire ogni singola operazione economica effettuata dall’imprenditore e dal proprio nucleo familiare. Il materiale così acquisito è stato oggetto, quindi, di circonstanziati approfondimenti tesi a ricostruire, con dovizia di particolari, tutte le movimentazioni finanziarie eseguite da Ettore Tassi e dai propri familiari, le quali, nel corso dell’ultimo trentennio, hanno determinato un arricchimento decisamente anomalo, se rapportato alla lecita capacità reddituale dichiarata dai soggetti investigati.
Ettore Tassi era stato già sottoposto alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno per 2 anni e, da ultimo, condannato – con sentenza passata in giudicato della Corte di Appello di Reggio Calabria in data 18.12.2006 – alla pena detentiva di 4 anni e 6 mesi di reclusione per i delitti di associazione per delinquere di tipo mafioso, rapina tentata, furto e detenzione illegale di armi.
In particolare, l’attività investigativa svolta dal Nucleo di Polizia Tributaria-Gico ha consentito di confiscare la totalità delle quote sociali e del patrimonio aziendale di due noti atelier di abiti da sposa i quali, sebbene formalmente intestati alle figlie di Tassi, erano nella disponibilità di fatto di quest’ultimo. Infatti, gli atelier erano stati costituiti dalle figlie dell’imprenditore in rapida successione tra il 2011 ed il 2012, nonostante l’assenza da parte di queste ultime della necessaria capacità finanziaria per far fronte all’avvio di tali iniziative imprenditoriali.

Nello specifico – in esecuzione dei pertinenti decreti emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria – sono stati confiscati i seguenti beni:

Conclusivamente il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha proceduto alla confisca di 2 imprese, di vari immobili, tra cui una villa di pregio, nonché di depositi a risparmio, il tutto per un valore complessivo stimato pari a quasi 6 milioni di euro.

Exit mobile version