Reggio Calabria. Quattro bossoli esplosi sono stati sequestrati dai Carabinieri insieme alla carabina, una cal. 22 di fabbricazione italiana, marca “Pietro Beretta”, trovata nell’edificio rustico in via Carlo Alberto di Gallina dal quale si era appostato il cecchino che due giorni fa ha tentato di uccidere Sebastiano Morabito, di 50 anni, ferito all’orecchio sinistro. Nell’immediatezza dell’agguato si era pensato che i colpi esplosi fossero stati tre, due si sono conficcati nella carrozzeria della Opel Corsa di Morabito, il terzo ha infranto il finestrino lato passeggero e ha ferito l’uomo all’orecchio. Nell’edificio dove il cecchino ha abbandonato il fucile con ottica di precisione, però, i Carabinieri hanno trovato 4 bossoli espulsi dall’arma. Non è ancora stato accertato dove è andato a segno il quarto colpo e le indagini proseguono nel più stretto riserbo degli investigatori anche per ricostruire questo dettaglio. Morabito, si è potuto capire dalla ferita all’orecchio, dentro l’auto si è voltato con la testa verso la canna del cecchino, ma non è ancora stato chiarito se i due colpi che si sono conficcati nella parte bassa della fiancata dell’auto siano stati sparati prima, come sembrerebbe, o dopo aver ferito Morabito. Di certo dopo aver fallito il cecchino si è dileguato in tutta fretta, abbandonando la carabina col cannocchiale e i bossoli in terra. Nel frattempo i Carabinieri continuano a indagare a 360 gradi per risalire al movente. Morabito è stato ascoltato dagli investigatori ma non è stato in grado di fornire elementi utili alle indagini ai Carabinieri che cercano di capire chi e perché lo volesse morto.
Fabio Papalia
