Sindaci intimiditi risarciti dalla Regione Calabria

Reggio Calabria, Palazzo Campanella: sede del Consiglio regionale della Calabria

Reggio Calabria, Palazzo Campanella: sede del Consiglio regionale della Calabria

Reggio Calabria. Il Consiglio regionale della Calabria si appresta a varare un indennizzo a favore di quegli amministratori comunali che siano finiti nel mirino della criminalità. La terza commissione di Palazzo Campanella, che tornerà a riunirsi venerdì prossimo sotto la guida del presidente Michele Mirabello (Pd), sarà chiamata ad esaminare una proposta di legge presentata da Orlandino Greco (Oliverio presidente) che, se approvata dall’aula, prevederà un apposito capitolo di bilancio finalizzato a sostenere le “Misure a favore di sindaci e amministratori locali vittime di attentati per causa di servizio”. La proposta numero 79/10 prevede per il 2015 una spesa di importo pari a 100 mila euro, mentre per l’anno in corso e quello successivo il montante sarà riconfermato nella stessa misura. Il progetto prevede un tetto di spesa per singolo rimborso fissato a 10 mila euro e, comunque, non superiore al 60% del danno documentato dall’amministratore preso di mira. Il proponente stima, così facendo, di poter garantire la copertura a circa 15 attentati intimidatori in media all’anno.
Per il consigliere regionale Orlandino Greco la “Copertura di circa 15 casi ogni anno ritenuta sufficiente in Calabria, in considerazione del fatto che: secondo i criteri stabiliti nella presente legge, risultano realmente risarcibili soltanto un numero limitato di casi ogni anno; che con l’emanazione della presente legge si prevede che possano ridursi i casi di atti intimidatori avverso amministratori locali; che sono sempre più frequenti i casi in cui vengono individuati i responsabili di simili atti (pertanto, in questi casi non si applica l’indennizzo previsto dalla presente legge e/o si applica azione di rivalsa della Regione Calabria nei confronti dei responsabili); che la maggior parte di simili atti intimidatori (che comunque non sempre provocano reali danni), si esplica statisticamente nell’incendio dell’auto di proprietà del soggetto da colpire e/o incendio della porta di casa e /o garage ecc., casi che molto spesso trovano già altri tipi di coperture (quali polizze assicurative) e, pertanto, non è dovuto l’indennizzo previsto nella presente legge”. Una legge simile è stata varata dalla Regione Sardegna già nel 1998. Questa norma, come sottolineato dal consigliere regionale Orlandino Greco, “ha contribuito a fare uscire dal loro isolamento i sindaci, i più colpiti dagli attentati che quotidianamente si registrano a danno delle amministrazioni, offrendosi come deterrente al verificarsi di nuovi accadimenti criminali, vanificati da un efficace intervento della regione”.
Il fenomeno degli atti intimidatori a danno di amministratori locali in Calabria è diventato allarmante. I dati della relazione conclusiva della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali offrono un quadro allarmante. Se si considerano il 2013 e il primo quadrimestre del 2014 la Calabria è al terzo posto, dopo Sicilia e Puglia, per numero di atti intimidatori a danno di sindaci e amministratori del territorio. Si contano 155 casi per una percentuale del 12,3 rispetto al dato complessivo nazionale e il 2015 sembra confermare questo andamento di negatività. Questi dati sono stati ripresi dal consigliere regionale proponente che, poi, ha allargato l’analisi anche allo scorso anno, quando nel mirino dei criminali sono finiti i primi cittadini dei comuni calabresi di Motta Santa Lucia, Amaroni, Albidona, Zagarise, Tropea, Stefanaconi, Brancaleone e Monasterace. “La regione – conclude Orlandino Greco – può e deve fare di più perché le perdite economiche che i sindaci di piccoli comuni sono sempre più spesso costretti ad affrontare, pesano non poco sui bilanci familiari, compromettendo il proseguo dell’azione amministrativa all’insegna della legalità e dell’interesse collettivo”.

Giovanni Verduci

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