Reggio Calabria. Musicista, poeta e anche scrittore, Giuseppe Nicolò continua a sorprendere con le mille sfumature del suo genio artistico: esce in questi giorni, infatti, il suo primo romanzo “Cic – L’ultima missione”, Edizioni Laruffa.
Una storia che sorprende ed intriga e non soltanto perché racconta, con notevole anticipo (il manoscritto è stato depositato alla SIAE nel luglio 2015), e con la precisione di un veggente i recenti attentati di Parigi e Bruxelles ma per la maestria con cui Nicolò è riuscito a mescolare le dosi di tanti ingredienti differenti in una ricetta dal risultato sorprendentemente intenso.
Un agente segreto che si innamora della bellissima e preferitissima figlia del capo dei terroristi… niente di più scontato. Eppure – Joseph Coolin – è un uomo speciale, non è un semplice agente della CIA, è un italoamericano, ha addirittura origini reggine e sono i profumi, i sapori e la passione calabrese che trasuda da ogni parola del racconto; il fascino di un uomo che si è fatto da solo, un uomo consapevole, coraggioso, un cavaliere d’altri tempi che mosso dalla passione per la bella Dalinbhè riesce brillantemente a cambiare le sorti dell’imminente disastro economico-sociale e – con un finale a sorpresa – cambia il destino del mondo intero.
Un’avvincente avventura che attraversa in modo fluido – ma a ritmo serrato – luoghi e tempi con descrizioni e scenari che dimostrano, senza ombra di dubbio, un’approfondita conoscenza di tematiche anche molto differenti tra loro.
In questa avventura Joseph Coolin ha forse vissuto le emozioni di tutta una vita? È certo che sono emozioni alla portata di un vastissimo pubblico: c’è un’appassionata e travolgente storia d’amore che non manca di passaggi decisamente mozzafiato, così come, dall’altro lato, non manca il lato rosa che si estrinseca in tenere, quanto profonde e ben costruite poesie. È una spy-story per gli appassionati del genere con un sottile intrigo che si dipana mano a mano che le pagine scorrono ma è anche un thriller … con qualche episodio decisamente splatter. L’aspetto più interessante è però, senza dubbio, l’analisi delle diverse forme di associazioni criminali calate nel contesto socio-politico attuale e le attente ricostruzioni storiche ricchissime di particolari; un attento e ragionato percorso di analisi che scorre attraverso il racconto inducendo il lettore a cercare tra le parole non semplicemente il bandolo della matassa di un giallo ma, come in un enigma, il reale significato riferito ai simboli. Un racconto affascinate e misterioso che lascia con il fiato sospeso fin dal titolo.
Monica Bolignano