Palazzo Campanella e il tagliatore di teste

Reggio Calabria, Palazzo Campanella: sede del Consiglio regionale della Calabria

Reggio Calabria, Palazzo Campanella: sede del Consiglio regionale della Calabria

Reggio Calabria. Palazzo Campanella cerca un “tagliatore di teste” che si occupi di seguire da presso l’andamento del piano di riduzione del personale avviato dal Consiglio regionale della Calabria. Il conferimento dell’incarico è legato all’accoglimento dell’avviso per il conferimento di incarichi di Alta professionalità che è stato pubblicato, sul Burc del primo aprile ultimo scorso, a firma del segretario generale Maurizio Priolo così come da indirizzo dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale.
L’avviso, rivolto al personale dirigenziale in servizio nel ruolo organico di Palazzo Campanella, è stato pubblicato sul bollettino regionale ma senza l’allegato che rendeva chiara la finalità della selezione avviata dal segretariato generale del parlamento calabrese.
Il funzionario di alta professionalità, così come si legge nelle carte dell’avviso, svolgerà attività di staff, studio e ricerca per il rispetto delle norme di contenimento della spesa pubblica. Il “tagliatore di teste”, poi, avrà cura del piano di riduzione del personale adottato dal Consiglio regionale in adesione al decreto “Salva Roma” e, contestualmente, sarà di supporto alla redazione del piano di razionalizzazione della spesa ripreso e rilanciato dal presidente Nicola Irto.
Un piano che ha messo in agitazione il personale di Palazzo Campanella per le polemiche legate all’orario di lavoro ed all’uso del badge. Un progetto di razionalizzazione che, negli ultimi mesi, ha segnato il destino di una ventina di lavoratori della società in house che gestisce i servizi all’interno dell’Astronave. Personale che è stato tagliato, padri di famiglia che di colpo hanno perso una prospettiva professionale e, da quello che si è potuto apprendere, vengono chiamati al lavoro senza continuità attraverso l’uso di voucher temporanei. Le ricadute sono immediate, al pari dei tagli e dei risparmi per le casse di Palazzo Campanella, i dipendenti lamentano un calo sensibile dei servizi di pulizia e manutenzione. Ma ciò che più pesa è lo stato di tensione che si respira fra le stanze di Palazzo Campanella.
“A parere nostro – confida qualche dipendente – è ormai tempo che si tende a far passare il personale come il male peggiore del Consiglio regionale. Non è così, la stragrande maggioranza dei dipendenti sono solo padri e madri di famiglia che vanno a lavorare rispettando le regole imposte dai contratti di lavoro. Non è giusto far passare tutti i dipendenti come dei ladri che giornalmente vanno a rubare lo stipendio all’Amministrazione regionale”.
Una razionalizzazione che brucia ancora di più se si guarda al conto corrente dei consiglieri regionali che, mensilmente, si vedono accreditare cifre che variano da un minino di 11 mila euro ad un massimo che sfiora i 14 mila euro.

Giovanni Verduci

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