Reggio Calabria. Quando il governatore non c’è la maggioranza traballa, scricchiola e finisce sotto nella conta del numero legale. Saranno fischiate le orecchie a Mario Oliverio, che ieri era a Ginevra per discutere del futuro del porto di Gioia Tauro, mentre Sebi Romeo provava a ricucire lo strappo e far ripartire la seduta del consiglio regionale convocata dal presidente Nicola Irto per dare risposta ad un lungo elenco di interrogazioni e mozioni.
Un duro lavoro di mediazione diplomatica, portato a compimento dal capogruppo del Partito democratico a Palazzo Campanella, ha fatto sì che i consiglieri regionali di minoranza rientrassero in aula e consentissero la ripresa dei lavori assembleari. Ma le polemiche non sono mancate. Il gruppo di maggioranza è finito sotto il fuoco di fila delle critiche da parte dell’opposizione e, anche, di qualche consigliere eletto con il centrosinistra come Carlo Guccione. L’ex assessore al lavoro, infatti, ha lanciato l’ennesimo allarme interno e dai microfoni dell’aula “Fortugno” ha avvisato i compagni di viaggio della necessità di un approfondito confronto fra coloro che sostengono il governo di Mario Oliverio.
«E’ fondamentale – ha detto Carlo Guccione – un confronto interno alla maggioranza per chiarire quali motivazioni hanno determinato, in presenza di un documento importante, su cui discutere, quale il Por, l’assenza del numero legale, ma soprattutto la superficialità con la quale vengono affrontate tematiche così pregnanti».
Pochi minuti prima era stato il consigliere Giuseppe Mangialavori a gettare benzina sul fuoco della polemica. «La situazione che si è venuta a creare – ha detto l’esponente della Casa della libertà – è emblematica di come la maggioranza di centrosinistra non risponda alle esigenze ed alle necessità di essere governata della Calabria». Nel dibattito sono intervenuti anche i consiglieri Nicolò, Greco, Nucera, Tallini, Cannizzaro e Orsomarso. Naturalmente, il question time è saltato e le interrogazioni sono rimaste ancora una volta senza risposta. Ci sarà un’altra occasione per la giunta regionale, anche se ieri – come sostenuto dal vicepresidente Viscomi – la squadra di governo aveva studiato ed era pronta a rispondere a 32 interrogazioni sulle oltre 40 portate all’ordine del giorno. Approvate, nel breve volgere di due ore, tutte le proposte normative portate all’attenzione dell’aula. Fra queste la presa d’atto del Programma operativo regionale Fesr/Fse 2014/2020 così come approvato dalla Commissione europea.
Giovanni Verduci