L’operazione Mala Sanitas riapre la “vecchia ferita” della chiusura del posto fisso di Polizia agli Ospedali Riuniti

Grande Ospedale Metropolitano

Grande Ospedale Metropolitano, Reggio Calabria

Reggio Calabria. “E’ stato difficile il più delle volte consentire alle persone offese di avere un primo immediato rapporto con la Giustizia quando venivano a conoscenza, dopo ore e ore di attesa, dalla sala parto, che il parto non era andato a buon fine, l’impossibilità di venire a contatto con un rappresentante delle forze di polizia sul sito perché non esiste, non so se è a conoscenza dei giornalisti, un presidio permanente durante tutte le 24 ore di polizia giudiziaria presso il locale nosocomio, perché il presidio finisce alle 14. Dunque il cittadino che si trova nella condizione di dover denunziare un gravissimo fatto spesso di mala sanità, è impossibilitato a farlo anche per questa ragione”. Così il procuratore aggiunto Gaetano Paci (clicca qui), stamani in conferenza stampa per illustrare i dettagli dell’operazione Mala Sanitas.
Otto anni fa scrivevo per il Quotidiano della Calabria proprio della decisione, presa dall’allora Questore di Reggio Calabria, Santi Giuffré, di riorganizzare la presenza della Polizia ai Riuniti, chiudendo il posto fisso durante le ore notturne.

L’articolo che segue fu scritto il 20 aprile 2008 e pubblicato sul Quotidiano della Calabria:

di FABIO PAPALIA
Ospedali Riuniti, ore 3,30 nel cuore di sabato notte. All’esterno del Pronto soccorso infermieri e medici prendono una boccata d’aria approfittando di un momento di tranquillità tra un’emergenza e l’altra, a pochi metri dal varco d’accesso per le ambulanze fa bella mostra di sé una Volante coi colori d’istituto, ma il posto fisso di Polizia è chiuso, dentro non c’è nessuno.
Un poliziotto in meno al posto fisso presso gli Ospedali Riuniti equivale a una pattuglia delle Volanti in più sulle strade cittadine.
E’ questa la “ricetta” prescritta dal nuovo questore Santi Gioffré, che fin dal suo insediamento sulla sponda reggina dello Stretto, proveniente dalla Questura della dirimpettaia Messina, ha riorganizzato molti dei servizi in base a un disegno finalizzato ad aumentare la presenza degli agenti sul territorio in funzione repressiva.
A fare le “spese” della nuova cura, però, c’è il posto fisso di polizia presso il nosocomio cittadino, che da circa un mese ha visto sensibilmente ridotte le ore di turno dell’agente di guardia, che di notte non staziona più in ospedale.
Questione di ottimizzazione delle risorse, chiarisce il vice questore aggiunto Gerlando Costa, chiamato proprio dal questore Gioffré a dirigere l’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, da cui dipendono le Volanti, il posto fisso di polizia ed altri importanti servizi.
L’agente di polizia, adesso, fa servizio in ospedale solo dalle 8 alle ore 20, e non più 24 ore su 24 come in precedenza. Una decisione, conferma Costa, presa di concerto con il Questore, che ha rivisto i piani di operatività del posto fisso potenziando il numero di Volanti messe in strada al servizio dell’intera collettività. «Un poliziotto da solo al posto fisso serve a poco – spiega Costa – mentre con quell’agente in più si riesce a formare un’altra pattuglia per le Volanti, così ci sono due agenti in più sulle pantere per offrire un servizio migliore alla città».
Del resto, osserva il dirigente, il turno 8-20 è lo stesso di moltissime altre città d’Italia, compresa Bari che quanto a microcriminalità è molto più “vivace” di Reggio Calabria, mentre per ricevere un referto medico nel terzo millennio si può usare anche il fax.
L’ospedale, in ogni caso, all’occorrenza viene raggiunto prontamente dalle Volanti, e in quel caso a intervenire è una pattuglia formata da due agenti, una risposta più “efficiente” del singolo agente a guardia del posto fisso.
Chi non la pensa così, però, è il personale del Pronto soccorso, che gradirebbe una presenza costante della polizia. Di notte troviamo due vigilantes della “Full Service” a vegliare con professionalità sull’incolumità dei sanitari e degli infermieri del pronto soccorso. In caso di flagranza di reato i vigilantes possono intervenire, ma la loro uniforme non ha certo lo stesso potere “dissuasivo” della divisa di un poliziotto.
Con tre sale chirurgiche da gestire, fa notare un bene informato, a volte risulta difficile operare, perché capita che il corridoio venga “invaso” da parenti e pazienti d’ogni tipo, c’è chi aspetta tranquillo e chi dà in escandescenze. Senza contare chi alza il gomito e diventa pericoloso. Non sono mancati in passato casi di aggressione a medici e infermieri. Alle 4,30 arriva un caso di ubriachezza, fortunatamente è solo un’innocua ragazza intontita da troppi cocktail.
Sicuramente il nuovo governo dovrà rivedere la “dose” delle risorse da destinare al settore sicurezza.

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