Saline Joniche di Montebello Ionico (Reggio Calabria). Il progetto è preciso: potenziare l’impianto di macinazione del cemento per usare rifiuti speciali non pericolosi. Il luogo è conosciuto: siamo a Saline Joniche, all’ombra di ciò che rimane della ex Liquichimica. L’imprenditore è noto e stimato: si tratta di Santo Diano, presidente della “Diano cementi Spa” con sede legale a Lazzaro e stabilimento nella zona industriale di Saline Joniche.
L’idea, per la quale è stata avanzata una richiesta di valutazione di impatto ambientale alla Regione Calabria, è quella di modificare l’impianto potenziandone le capacità produttive, per arrivare alla lavorazione di quantità superiori a 10 tonnellate al giorno di rifiuti speciali non pericolosi. Quali rifiuti? Lo si può leggere sull’allegato 2 della richiesta, e solo su quello per il momento dato che del progetto dell’opera e dello studio di impatto ambientale è difficile recuperare una copia negli uffici degli enti locali in indirizzo. La “Diano cementi” prevede di immettere nel proprio impianto di macinazione, naturalmente ad autorizzazione concessa, ceneri leggere di carbone o biomassa derivanti dalla produzione di energia elettrica – gesso chimico da desolforazione. Il progetto della “Diano cementi”, da quanto si legge nella copia della richiesta consultabile sull’albo on line della Provincia di Reggio Calabria recante la data del 29 marzo 2016, prevede il recupero di questi rifiuti speciali non pericolosi per la successiva produzione di cemento e leganti idraulici. Il progetto è consultabile, di certo, presso il Comune di Montebello Ionico e chiunque voglia capirci qualcosa di più ha sessanta giorni di tempo per avanzare richiesta agli enti locali interessati.
Giovanni Verduci