Virgolette aperte verso il futuro per rinnovare una passione infinita come racconta il suo simbolo riconosciuto, quel trofeo a spirale che il più forte alzerà al cielo a Torino domenica 29 maggio dopo oltre 3 mila e 400 chilometri di sudore e fatica. Il Giro d’Italia è pronto alla partenza dall’Olanda. Il via sarà dato il sei maggio con il cronoprologo sulle strade di una Apeldoorn già vestita di rosa. Dopo tre tappe piatte sulle strade dei Paesi Bassi, la carovana rientrerà in Italia e, dopo anni di attesa, riabbraccerà la Calabria e la sua infinita passione per i campioni del ciclismo. Sarà Catanzaro, il capoluogo di regione, a ospitare la ripartenza della “corsa rosa” sulle strade della Penisola. L’appuntamento è stato fissato da tempo. Il gruppo riprenderà la scalata dello Stivale martedì dieci maggio.
La quarta tappa della novantanovesima edizione del “Giro d’Italia” prenderà le mosse dal San Giovanni, proseguirà lungo tutto il corso Mazzini sino a raggiungere località Bellavista. Superata la galleria del Sansinato il gruppo punterà verso il traguardo di Praia a Mare che, per la prima volta, entra nella storia di una delle gare a tappe più importanti del panorama professionistico. Sarà una bella tappa. I capitani papali per la vittoria finale non potranno rilassarsi troppo. Dopo tre tappe dedicate ai velocisti ed agli specialisti del cronometro, infatti, la tappa di Praia a Mare e quella successiva che avrà come traguardo finale Benevento potrebbero riservare qualche sorpresa, anche sgradita, a chi punta a conquistare la maglia rosa a Torino. Ecco le osservazioni sulle due tappe calabresi che l’organizzazione ha fotografato sul “garibaldi” della corsa.
Per la Catanzaro-Praia a Mare si legge: “Tappa mossa, ma non particolarmente impegnativa nei primi 120 km. Si snoda essenzialmente lungo strade a scorrimento veloce ampie intervallate da alcune gallerie. Dopo Cetraro Marina si affronta la salita di Bonifati seguita dalla discesa che riporta sulla ss.18 dalla quale si esce per affrontare il secondo Gran premio della montagna di giornata a San Pietro. Dopo il traguardo volante di Scalea il tracciato diventa più impegnativo per i saliscendi e per il percorso costellato di curve e controcurve fino all’immettersi negli ultimi 10 km. Ultimi km piuttosto articolati. A 10 km dall’arrivo si affronta il durissimo strappo di via del Fortino (pendenze fino al 18%) per poi scendere su Praia attraverso strade ampie con curve non particolarmente impegnative. Da segnalare due gallerie nella prima parte (meno pendente) della discesa. Rettilineo di arrivo lungo 2500 m (larghezza 7.5 m) su asfalto con una sola leggera semicurva ai 400 m.
Per la prima volta nella storia del Giro d’Italia, Praia a Mare sarà arrivo di tappa”. Per la gara di mercoledì undici maggio, con partenza da Praia a Mare e arrivo a Benevento, gli organizzatori della Rcs scrivono: “Tappa molto lunga che si snoda per la sua quasi interezza lungo strade a scorrimento veloce. Prima parte interamente in salita e successivi chilometri ondulati fino ai 30 km dall’arrivo. Finale interamente nella città di Benevento, in leggera discesa fino alle porte della città dove ci si immette nei chilometri finali. Prima parte su viali larghi e rettilinei, prima in salita, quindi in discesa. Seconda parte su strade interne più strette e maggiormente articolate planimetricamente. Da segnalare una curva marcata all’inizio degli ultimi 1200 m. Rettilineo finale di 200 m, largo 7 m, in leggera salita su fondo lastricato in porfido. Benevento è per la 7ª volta città d’arrivo di tappa, la prima nel 1925 con la vittoria di Girardengo, l’ultima nel 2009. In quell’occasione primo al traguardo fu Michele Scarponi”.
Giovanni Verduci