Scavi Piazza Garibaldi: cresce la curiosità per il manufatto, intanto Reggio riscopre l’identità

Reggio Calabria. Anche oggi c’è stata una grandissima affluenza di curiosi nella zona del saggio archeologico di Piazza Garibaldi. Centinaia di persone arrivate alla spicciolata si sono affacciate alla recinzione del cantiere per sbirciare o rubare un’immagine del manufatto che – pur non avendo ancora avuto ufficialmente né una precisa collocazione temporale né una chiara identificazione circa il suo uso originario – è diventato oggetto di un continuo pellegrinaggio nonché protagonista assoluto delle teorie più fantasiose.
D’altro canto però, che possa essere un antico tempio greco, una tomba romana o la base di un monumento in realtà – a questo punto, pur aspettando con trepidazione il responso degli esperti – ha poca importanza considerato il fatto che queste quattro pietre vecchie sono riuscite a risvegliare in capo ai reggini un cameratismo ed un entusiasmo che sembrava dimenticato.
L’eco dell’idea che Reggio Calabria abbia non solo origini antichissime ma anche una storia nobile fatta di onori adesso può essere toccata con mano grazie ad una elegante costruzione che, risvegliatasi da un lungo sonno, esprime per mezzo delle sue ordinate linee geometriche, per il misterioso fascino che emana e per la maestosità che incute un grande rispetto per ciò che eravamo: la Reggio antica luogo nevralgico del Mediterraneo e meta appetitosa per i conquistatori.
Ma le sorprese non finiscono e l’eccitazione aumenta: perché il ritrovamento delle piccole brocche ha permeato la struttura di una umanità che la avvicina alla normalità di tutti i giorni, la normalità di un luogo in cui hanno vissuto gli antichi reggini, persone che, oltre mille anni fa, avranno raccolto l’acqua del nostro Calopinace in quelle brocche, persone vive e vegete, allora, che hanno calpestato le nostre stesse strade.
È chiaro che è una scoperta che può avere un enorme valore dal punto di vista archeologico, ma gli si può già immediatamente riconoscere un grandissimo valore in termini di coesione sociale: probabilmente grazie alla riscoperta del passato, della forza e dell’orgoglio dei nostri valorosi antenati riusciremo a trovare la strada giusta per scrivere un altrettanto degno futuro.

Monica Bolignano

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