Reggio Calabria. Si è appena conclusa la terza giornata di scavo al II saggio archeologico di Piazza Garibaldi. Questa mattina sul lato sud del saggio, sulla porzione sinistra (lato monte) di quel “qualcosa” non ben identificato che è apparso ieri – quella specie di muro composto di grosse pietre allineate – si è aperto un buco: il che farebbe presupporre che non si tratti semplicemente di un muro. Ora dopo ora, ci si augura, che si vada concretizzando l’idea che il manufatto di pietra non ben identificato, che si estende per tutta la dimensione dell’area di scavo e che è stato rinvenuto sotto il primo livello, possa essere una porzione della dimenticata Reggio sotterranea.
Nel pomeriggio, invece, il grosso braccio meccanico – posizionato proprio su quel “qualcosa” roccioso – ha scoperto una seconda apertura: posizionata sulla porzione destra (lato mare), un’altra bella “finestra” incorniciata però da curiose pietre rossastre.
Il personale preposto ha accuratamente coperto la seconda finestrella posizionando sul “davanzale” le pietre cadute durante l’azione della ruspa, probabilmente per impedire che la terra di risulta riempisse il tunnel durante le fasi di travaso del materiale di risulta dal saggio.
Monica Bolignano