Reggio Calabria. Impegnarsi nello studio per cinque lunghi anni, laurearsi anche con il massimo dei voti e, una volta usciti dal ventre caldo e confortevole del mondo universitario, scontrarsi con la vita, con il mondo del lavoro che ti ricaccia lontano e, purtroppo, finire per scoprire anche che la laurea tanto anelata, contrariamente a quanto creduto sino al giorno prima, non è valida fuori dai confini italiani e ti può creare problemi anche in una procedura concorsuale.
E’ questa la singolare situazione in cui sono incappati centinaia di studenti della facoltà di Architettura della “Mediterranea” di Reggio Calabria che hanno finito il corso di studi negli scorsi anni. In buona sostanza, questi giovani professionisti hanno riscontrato dei problemi a far valere il proprio titolo accademico al di là delle Alpi.
Ma perché è successo tutto questo? Pur avendo presentato un piano di studi con validità europea, sostenuto degli esami considerati obbligatori per il conseguimento di questa specifica abilitazione, gli studenti pare siano stati “traditi” da una svista burocratica. La questione è ancora aperta, ma sembra che, per un determinato lasso di tempo, la Facoltà non abbia comunicato a chi di competenza la richiesta di riconoscimento all’estero del titolo di studio.
Il problema è diffuso. In particolare in Inghilterra la loro laurea non viene riconosciuta. Questo perché c’è stato un problema burocratico nell’accreditamento del titolo formativo presso gli uffici competenti del Ministero dell’Istruzione e dell’Unione europea. Ora questi giovani architetti hanno creato un gruppo su Facebook e si tengono in contatto attraverso una pagina tematica e, facendo squadra, stanno cercando di trovare una soluzione al loro problema.
L’interlocuzione con l’università “Mediterranea è costante. L’obiettivo è quello di spingere i vertici dell’Ateneo reggino, soprattutto quelli della facoltà di Architettura, a riparare ad una “distrazione” che potrebbe costare loro assai caro. Il riferimento principale è il professore Gianfranco Neri, direttore del Dipartimento reggino di Architettura e territorio. La pratica è finita nelle sue mani. Il docente si sente di rassicurare i giovani professionisti formati presso la facoltà della “Mediterranea”.
«Abbiamo inoltrato al Miur una richiesta precisa – ci ha detto il professore Gianfranco Neri – e stiamo aspettando la risposta dal ministero. Credo che questa problematica andrà a risoluzione, anche se la procedura è assai lunga». La facoltà, quindi, si è mossa e attende un chiarimento da Roma. Ma il professore Neri si sente di rassicurare giovani architetti con tanto di abilitazione di Stato. «Ho investito del problema – ci ha detto ancora – la conferenza dei sindaci di Architettura. Da parte nostra c’è la massima attenzione perché capiamo che si tratta di un problema serio». Un problema che potrebbe limitare le chance professionali di un numero elevato di nuovi architetti. «L’Inghilterra – ci tiene a precisare il professore Neri – è lo Stato che ha creato i maggiori problemi, per il resto sappiamo che il titolo viene accettato e, in ogni caso, siamo sempre pronti a firmare dei certificati che stabiliscono l’equiparazione fra il titolo di studio conseguito e ciò che richiede la burocrazia del Regno Unito».
Giovanni Verduci