Reggio Calabria. E’ durato tre ore, dalle 13.30 alle 16.30, l’interrogatorio di garanzia per l’avv. Antonio Marra, il penalista reggino indagato nell’ambito dell’operazione Fata Morgana. Nelle prime battute dell’indagine condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dai sostituti pm Rosario Ferracane, Giuseppe Lombardo, Luca Miceli e Stefano Musolino della Procura della Repubblica – Direzione distrettuale antimafia, diretta dal procuratore capo Federico Cafiero De Raho, il penalista era stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per associazione mafiosa e intestazione fittizia di beni. Il gip siciliano, che lo aveva sottoposto a interrogatorio di convalida per rogatoria, aveva scarcerato Marra imponendo il divieto di dimora in provincia di Reggio Calabria, annullando l’accusa di associazione mafiosa. Il giorno dopo l’avvocato era stato arrestato nuovamente, stavolta in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Reggio Calabria per associazione segreta e turbativa d’asta.
Oggi, assistito dai legali di fiducia, gli avvocati Francesco Calabrese e Giovanni Araniti, Marra ha sostenuto l’interrogatorio di garanzia dinnanzi al gip Domenico Santoro e ha risposto alle domande dei pm Stefano Musolino e Luca Miceli. Marra, nel corso dell’interrogatorio durato tre ore, così come aveva già sostenuto davanti al gip siciliano, ha respinto le accuse a suo carico.
Fabio Papalia