Operaio arrestato dai Carabinieri per usura: interessi pari al 455% annuo

Stazione Carabinieri Rione Modena, Reggio Calabria

Reggio Calabria: Stazione Carabinieri "Rione Modena", sede Norm

Reggio Calabria. Al termine di articolate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria e condotte dai Carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria diretta dal capitano Francesco Soricelli, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale reggino ha emesso un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere a carico di Domenico Tripodi, operaio reggino di 55 anni, per il reato di usura aggravata.
Secondo l’accusa, approfittando dello stato di bisogno del titolare di un’attività commerciale ubicata in Reggio Calabria, quale corrispettivo della consegna a titolo di prestito di una somma di denaro pari a € 3.000, Tripodi si sarebbe fatto promettere e consegnare dal commerciante interessi usurari pari al 10% mensile progressivo sul capitale prestato pari al 455% annuo, quindi superiori al tasso soglia previsto dalla legge per il periodo di riferimento.
Nello specifico, l’attività di indagine ha avuto origine il 2 settembre 2015, allorquando i Carabinieri della Stazione di Rione Modena, diretta dal maresciallo aiutante Masups Andrea Levi, nel corso di una perquisizione domiciliare svolta presso la casa del Tripodi, avevano rinvenuto oltre 190.000 euro in contanti, somma della cui disponibilità, l’uomo non aveva fornito nessuna valida giustificazione, motivo per il quale il denaro era stato sottoposto a sequestro preventivo, successivamente convalidato dall’Autorità Giudiziaria reggina. Nella circostanza era stata altresì rinvenuta e posta sotto sequestro un’agenda riportante diverse annotazioni manoscritte di nomi e importi. I successivi accertamenti svolti dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Reggio Calabria, hanno permesso di evidenziare l’evidente sproporzione rispetto alla situazione reddituale del Tripodi, al più sufficiente per soddisfare le ordinarie esigenze familiari, ma mai per accumulare l’ingente somma di denaro. Tale sproporzione correlata al contenuto dell’agenda posta sotto sequestro, ha indotto gli inquirenti ad ipotizzare che il Tripodi potesse essere dedito ad un’attività usurarie, ipotesi poi confermata dal proseguo dell’attività investigativa. Il provvedimento restrittivo è stato eseguito nella scorsa notte dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile i quali, al termine delle formalità di rito, hanno associato Tripodi presso la Casa Circondariale di Arghillà di Reggio Calabria, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria reggina.

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