Centri per l’impiego: i dipendenti sospesi nel limbo senza vie d’uscita

Palazzo Alvaro

Palazzo Alvaro (anche detto Palazzo Foti) sede della Città Metropolitana di Reggio Calabria

Vittime di una sorta di contrappasso, i dipendenti dei Centri per l’impiego della Provincia di Reggio Calabria stanno rischiando di rimanere intrappolati dentro un limbo professionale senza via d’uscita. In tanti, in queste ore, si stanno chiedendo quale sarà il destino di questi uffici. Ormai da mesi, la situazione di questi Centri è divenuta davvero drammatica e degna di ogni attenzione. Gli operatori di questi uffici, oltre ad essere in numero esiguo rispetto alla molteplicità dei servizi che sono chiamati a fornire all’utenza, con cadenza quotidiana, e rispetto anche al numero degli iscritti presenti in Banca Dati che vallo oltre i 100.000 iscritti – si ritrovano ad operare senza la strumentazione idonea e con materiale di cancelleria del tutto insufficiente a rispondere alle molteplici e legittime richieste da parte degli utenti. I Centri per l’impiego si rivolgono a tutti i cittadini che, per motivi di diversa natura, si ritrovano ad essere privi di impiego o perché inoccupati e, quindi, senza alcuna esperienza lavorativa o perché tale esperienza purtroppo non ha avuto continuità nel tempo. Tutto ciò determina un flusso notevolissimo di utenza (circa 250 utenti al giorno) con conseguente rilascio, in tempo reale, di certificazioni di vario tipo pena la perdita di eventuali diritti connessi. Gli operatori, però, sono costretti a fare i conti con tante piccole difficoltà professionali. Negli ultimi mesi, infatti, presso queste strutture, a causa della grave carenza di strumentazione adeguata (stampanti in disuso, toner e carta insufficienti, postazioni inadeguate), pare sia divenuta sempre più complicata l’erogazione dei servizi più immediati. Questi problemi strutturali rischiano di ritorcersi contro gli operatori stessi che, troppo spesso, sono costretti a fare fronte a proteste virulente da parte di qualche utente spazientito. I servizi offerti dai Centri per l’impiego non possono essere trascurati, anzi andrebbero regolarizzati e potenziati, soprattutto in una provincia quale è quella di Reggio Calabria, in cui il tasso di è di gran lunga superiore rispetto alla media nazionale. In questa ottica, quindi, sarebbe di fondamentale importanza chiarire definitivamente quali potranno essere i compiti futuri di questi centri, sarebbe auspicabile un loro potenziamento e, soprattutto, bisognerebbe garantire ai ai dipendenti dei Centri per l’Impiego condizioni più agevoli di lavoro affinché si possano offrire servizi adeguati ai numerosissimi utenti che quotidianamente si rivolgono a tali uffici.

La storia dei centri per l’impiego

La riforma dei Mercato del Lavoro voluta dalla Legge numero 183/2014, che ha previsto l’istituzione di una Agenzia Nazionale per l’Occupazione, sta determinando nel suo lento attuarsi una situazione di grave disagio nelle articolazioni territoriali denominate Centri per l’impiego. Nelle more della sua costituzione, le competenze in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive passano in capo alle Regioni, le quali, al fine di garantire la continuità di funzioni dei Centri per l’impiego e del personale in essi impegnato, possono stipulare convenzioni con le Province e le città Metropolitane, a cui spetta in avvalimento il compito di gestire i Centri per l’Impiego in via transitoria. Tale passaggio, nel caso della Regione Calabria, ha presentato molteplici difficoltà, dovute principalmente ad una mancanza di accordo nella stipula della Convenzione con le cinque Province calabresi. A tutt’oggi, infatti, non è stata ancora sottoscritta la convenzione (forse finalmente ciò accadrà giorno 1/6/2016). Senza voler entrare nel merito delle motivazioni, occorre necessariamente puntualizzare che questa lungaggine procedurale si è ripercossa negativamente sui Centri per l’impiego della Calabria, mandandoli letteralmente al collasso. Nel caso della Provincia di Reggio Calabria i Centri per l’Impiego e le loro Sedi Locali Coordinate si trovano ad operare in condizioni davvero precarie, senza una strumentazione adeguata, senza materiale di cancelleria, necessari ad assicurare i servizi al pubblico. Si pensi che i Centri per l’impiego della Provincia di Reggio Calabria abbracciano un bacino di utenza di circa 100.000 iscritti a fronte di un organico che non raggiunge le cento unità. Questa sproporzione tra operatore e numero dei disoccupati da gestire non rende possibile attuare e garantire tutte le nuove competenze che prevede il Decreto legislativo n. 150/2015, meglio noto con il nome di Jobs act. A tutto questo si aggiunge anche l’improvviso blocco degli stipendi da parte della Provincia di Reggio Calabria ai soli dipendenti dei Centri per l’impiego. Oltre al danno anche la beffa!

gio. ve.

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