Erosione. Saline Joniche dopo 30 anni ritrova la spiaggia messa a rischio da lavori nel porto: le foto ieri e oggi

Saline oggi

Saline oggi

Saline di Montebello Ionico (Reggio Calabria). Un miracolo della natura. Solo così può essere definito quanto accaduto sul litorale di Saline Joniche. Da oltre trenta anni, infatti, questo lembo di straordinaria bellezza era stato oltraggiato dalle mareggiate. La spiaggia, ampia e pulita che era una delle mete estive più ricercate, era scomparsa sotto i colpi dei marosi e per colpa di una struttura portuale concepita male e mai entrata in funzione.
Oggi, invece, l’arenile è ricomparso. La natura si è ripresa il suo corso. La linea di costa si sta ricostituendo da alcuni anni a questa parte, da quando il porto è rimasto completamente chiuso e i lavori di apertura dell’imbocco – portati avanti con una chiatta assolutamente inadatta alla bisogna – si sono fermati.
Quella che si prospetta potrebbe essere una stagione estiva contrassegnata dallo sviluppo di diverse imprese turistiche. Sono diversi i piccoli imprenditori del posto che hanno scelto di investire nel settore della ricettività e dell’accoglienza balneare. La speranza del territorio è una sola: che nessuno si metta in testa di mettere mano ad una struttura portuale che, nel corso del tempo, ha offerto davvero poche possibilità di sviluppo economico e culturale a questa fascia del basso jonio reggino.
In queste ore, però, dentro l’invaso portuale sono tornati all’opera dei mezzi industriali. Le ruspe stanno lavorando per “rimettere in libertà” un natante rimasto intrappolato in banchina a causa dell’insabbiamento dell’imbocco portuale. Ma sullo scalo salinese “incombe” anche un progetto della Regione Calabria che prevede l’utilizzo della sabbia sottratta dal porto di Saline Joniche per il ripascimento dei litorale compreso fra i centri abitati di Bocale e Pellaro.
Il primo cittadino di Montebello Ionico Ugo Suraci, contattato telefonicamente, ha annunciato la sua intenzione di scrivere all’amministrazione regionale calabrese per chiedere al governatore Mario Oliverio di dare un tempo determinato ai lavori in corso. «Il rischio in caso contrario – ha detto Ugo Suraci – sarebbe quello di innescare un processo demolitivo nei confronti di un arenile che, senza l’intervento dell’uomo, si è rinnovato autonomamente».
Quelli effettuati sino ad oggi per liberare il porto di Saline Joniche dal suo immobile isolamento, sono stati lavori inutili e dannosi. Appalti costosi sui quali, primo o poi, la Corte dei conti dovrebbe accendere i propri fari.

Giovanni Verduci

Saline oggi
Exit mobile version