Processo Cosa Mia. Scarcerato Antonino Ciappina per decorrenza dei termini di custodia cautelare

Aula Corte di Assise di Appello Reggio Calabria

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Reggio Calabria. Antonino Ciappina torna in libertà dopo 6 anni, ma non potrà fare rientro a casa. La prima sezione della Corte d’assise d’appello di Reggio Calabria, Muscolo presidente e Campagna consigliere, accogliendo la richiesta di scarcerazione per decorrenza dei termini complessivi di custodia cautelare avanzata dall’avvocato Giuseppe Nardo, difensore di fiducia di Antonino Ciappina, ieri in camera di consiglio ha emesso l’ordinanza con cui ha disposto la perdita di efficacia della misura cautelare e la liberazione dell’uomo, al quale in accoglimento della richiesta del procuratore generale, ha applicato la misura dell’obbligo di firma e del divieto di dimora nella Provincia di Reggio Calabria.
La Corte ha ritenuto fondata l’istanza dell’avvocato Nardo, in quanto Ciappina è stato condannato per il reato di associazione mafiosa e arrestato l’8 giugno 2010, quindi “l’efficacia della misura cautelare è da ritenersi cessata alla data dell’8 giugno 2016 ai sensi degli articoli 303 comma 4 e 304 comma 6 del codice di procedura penale”.
Ciappina è stato condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso nel processo “Cosa Mia”, scaturito dall’operazione omonima contro la cosca Gallico di Palmi. In appello Ciappina è stato condannato alla pena di 11 anni, mentre in primo grado era stato condannato a 18 anni, anche per estorsione, dalla Corte d’assise di Palmi, perché ritenuto il fidato collaboratore – colui che lo “baliava” – del capo cosca, latitante per svariati anni, Rocco Gallico.

Fabio Papalia

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