Reggio Calabria. Il sindaco Giuseppe Falcomatà, nato il 18 settembre 1983, ha preso la parola oggi in consiglio comunale, ed è subito gaffe. Il sindaco, soddisfatto per l’approvazione del bilancio, ha voluto rimarcare un ulteriore passaggio sulla tragedia dei 45 migranti «che nostro malgrado ha visto la città di Reggio Calabria protagonista, perché molto spesso in questa città tante cose si danno per scontate». Ed ecco la gaffe: «Una tragedia che nella nostra città non si vedeva da anni, nel senso che 45 morti tutti insieme questa città probabilmente non li conosceva dal terremoto del 1908, neanche la guerra forse ha consegnato 45 salme tutte in una volta al territorio di Reggio Calabria».
Ecco, forse no. Si sbaglia eccome. Senza arrivare al 1908, basta andare ai bombardamenti di Reggio Calabria del maggio e giugno 1943, quarant’anni e pochi mesi prima che il sindaco nascesse. Il rispetto per le vittime dei migranti è altrettanto doveroso per il rispetto, e il ricordo, per i nostri morti. Ma è vero, in questa città tante cose si danno per scontate, anche le più elementari nozioni di storia.
Fabio Papalia
Bombardamenti di Reggio Calabria del 1943 (tratto da Wikipedia)
Il 6 maggio alle ore 11,20 con due ondate cinquanta quadrimotori americani lanciarono il loro carico di morte nelle zone del Duomo, Piazza Carmine, Stazione Centrale, Distretto Militare, Duomo, Santa Caterina, Tremulini e Porto, Sbarre Centrali. A seguito di questa incursione risultano oltre 250 i morti e 277 i feriti. Secondo altri (prof. A.Trombetta) i morti furono oltre 600 e secondo V.Larizza circa 2000.
Il 21 maggio la città venne flagellata per oltre due ore da due pesanti incursioni che provocarono ingenti danni agli edifici ed oltre cento vittime, tra cui 33 bambini lattanti, 14 nutrici ed una monaca uccisi nel Brefotrofio cittadino.
Il 24 maggio intorno alle ore 02,00 oltre duecento quadrimotori devastarono Reggio e Messina: al termine delle incursioni che dureranno incessantemente per circa quarantotto ore si contarono centinaia di feriti tra la popolazione e 52 morti. Le zone colpite furono la Prefettura, il Distretto Militare, Piazza S. Agostino, la Cattedrale, il Seminario del Rione Modena, la polveriera ubicata nello stesso rione, la zona di Montevergine, a nord di Santa Caterina, il porto.
I raid del 6 giugno causarono 50 morti e 7 feriti, il bollettino n. 1108 del 7 giugno 1943 delle forze dell’Asse comunicava: «Plurimotori avversari hanno bombardato Messina, Reggio Calabria ed altre località minori dello Stretto».
l’intervento del sindaco al minuto 1:18:42