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Home Reggio Calabria Cronaca

Operazione Insurance. I dettagli sulle truffe alle assicurazioni: tutti i nomi

by newz
10 Giugno 2016
in Cronaca, Primo Piano, Testata, Video
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Da sinistra: Rattà, Sferlazza, Grassi, Sciacca

Da sinistra: Rattà, Sferlazza, Grassi, Sciacca

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Reggio Calabria. Alle prime ore dell’alba di oggi, tra le province di Cosenza e Reggio Calabria, la polizia di Stato ha disarticolato un Presunto “sistema criminoso” dedito alle truffe ai danni delle compagnie assicurative, eseguendo 10 ordinanze di applicazione di misura cautelare personale e reale, come di seguito elencato:

  1. Chindamo Franco, 36 anni, misura cautelare personale degli arresti domiciliari;
  2. Insardà Vincenzo, 40 anni, misura cautelare personale degli arresti domiciliari;
  3. Cosentino Maria Teresa, 36 anni, misura cautelare personale degli arresti domiciliari;
  4. Muratore Rosa, 71 anni, misura cautelare personale degli arresti domiciliari;
  5. Iero Basilio, 50 anni, misura cautelare personale degli arresti domiciliari;
  6. Lando Camelo, 61 anni, misura cautelare personale degli arresti domiciliari;
  7. Zavaglia Domenica, 43 anni, misura cautelare dell’obbligo di dimora;
  8. Giorgiò Francesco, 27 anni, misura cautelare dell’obbligo di di dimora;
  9. Furfaro Biagio, 30 anni, misura cautelare dell’obbligo di dimora;
  10. Mangiaruga Michelino, 37 anni, misura cautelare dell’obbligo di dimora;

Nonché un provvedimento di sequestro preventivo del patrimonio aziendale e delle quote sociali della “Chinservices srl”, agenzia di infortunistica stradale, con sede a Polistena, gestita da Chindamo Franco.
Contestualmente sono state eseguite 25 perquisizioni locali delegate dall’autorità giudiziaria procedente. Nei confronti dei sotto elencati soggetti, tutti indagati del reato di associazione per delinquere finalizzata al compimento di reati di falso e contro il patrimonio e, in particolare, di truffe assicurative:

  1. Chindamo Franco, cl. 1980;
  2. Insardà Vincenzo, cl 1976;
  3. Zavaglia Domenica, cl. 1973;
  4. Furfaro Biagio, c. 1986;
  5. Giorgiò Francesco, cl. 1989;
  6. Mangiaruga Michelino, cl. 1979;
  7. Garcea Francesco, cl. 1989;
  8. Zavaglia Massimo, cl. 1974;
  9. Mosca Domenico, cl. 1975;
  10. Paladino Mario, cl. 1953;
  11. Cosentino Maria Teresa, legale, cl. 1980;
  12. Guaglianone Pasquale, cl. 1980;
  13. Muratore Rosa, medico, cl. 1945;
  14. Raddi Salvatore, medico, cl. 1955;
  15. Guaglianone Salvatore, medico, cl. 1949;
  16. Marini Giuseppe, medico, cl. 1950;
  17. Lando Carmelo, medico, cl. 1955;
  18. Iero Basilio, medico, cl. 1966;
  19. Caterino Angela, medico, cl. 1958;
  20. Cosentino Agostino, medico, cl. 1954;
  21. Dino Giovanni, medico, cl. 1965;
  22. Martorelli Carmelo, medico, cl. 1951;
  23. Lo Iacono Francesco, medico, cl. 1954;
  24. Pagliaro Giuseppe, medico, cl. 1950;
  25. Storino Francesco, medico, cl. 1978.

I dettagli dell’operazione sono stati resi noti dal procuratore di Palmi, Ottavio Sferlazza, nel corso di una conferenza stampa tenuta in Questura a Reggio Calabria, alla presenza del questore Raffaele Grassi, del capo della Squadra Mobile Francesco Rattà e  il vice questore aggiunto Alessandro Sciacca, dirigente del commissariato di Cittanova.

L’operazione Insurance riassume gli esiti di un’articolata e complessa indagine svolta dagli investigatori del commissariato di Cittanova e della Squadra Mobile di Reggio Calabria, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, che ha portato ad accertare l’esistenza di un’associazione a delinquere finalizzata alla perpetrazione di truffe ai danni di ignare compagnie assicurative, a seguito della quale sono state denunciate all’autorità giudiziaria oltre 200 persone. Tra gli indagati numerosi professionisti e un ufficiale della Guardia di Finanza, sospeso dal servizio dal 2010.
L’attenta analisi delle conversazioni telefoniche intercettate, supportata dal sistema di geolocalizzazione delle utenze telefoniche, i riscontri ottenuti tramite mirati servizi di osservazione e pedinamento, la documentazione acquisita dalle varie compagnie assicurative, nonché i controlli effettuati presso le banche dati in uso alle forze dell’ordine, ha dato modo di smascherare 25 truffe assicurative commesse in meno di un anno (tra novembre 2011 e settembre 2012) per un ingiusto profitto pari a circa 300 mila euro.
La presunta associazione a delinquere, secondo l’accusa attiva fino ad oggi nelle province di Cosenza e Reggio Calabria, presenta un modus operandi quasi costante:

  • Per la programmazione di ciascun evento, preliminarmente, gli organizzatori si attivano per reperire veicoli e persone da far figurare come coinvolti nel sinistro, spesso affidandosi ad abili e fidati complici-collaboratori. In questa fase organizzativa è stato riscontrato l’uso di un linguaggio criptico durante i brevi contatti telefonici; nella maggior Parte dei casi si parla di “partite di calcio” da organizzare e di difficoltà o meno per la formazione della squadra, con evidente riferimento alle persone da reclutare per i falsi sinistri.
  • Pianificato l’evento, in data e orario prestabiliti, gli attori si recano sul luogo designato e, dopo aver posizionato le autovetture in modo tale da inscenare una collisione, al solo fine di avvalorarne la credibilità, richiedono l’intervento delle forze dell’ordine i cui rilievi tecnici vengono evitati, dicendo che i veicoli sono stati spostati in quanto c’è pieno accordo tra le parti e che comunque non ci sono feriti. Tuttavia il personale di polizia, una volta intervenuto, non può non dare atto della presenza, sul posto, non solo dei veicoli, ma anche delle persone che vi erano a bordo con relazioni di servizio depositate a sostegno delle richieste risarcitorie.
  • Alla simulazione del sinistro, fa seguito la fase della simulazione delle relative conseguenze dannose sulla persona, fase che ha inizio con i falsi sinistrati che si recano in un “pronto soccorso” dove – semplicemente segnalando di essere, poco prima, rimasti coinvolti in un incidente e di avvertire dolori da qualche parte – ottengono prognosi di 3/5 giorni, che costituiscono nient’altro che la base per la costruzione del castello truffaldino, che si sostanzia in certificazioni e referti radiografici. I medici dei vari “pronto soccorso” sono, evidentemente, una pedina inconsapevole, ma, al contempo, fondamentale del meccanismo delittuoso.
  • Sulla base delle false certificazioni ottenute, i soggetti coinvolti nel sinistro sono assistiti, nelle pratiche risarcitorie, da agenzie d’infortunistica stradale, come la “Chinservice” di Chindamo Franco, o da legali, come la Cosentino Maria Teresa, pienamente intranei al sodalizio criminoso, che avanzano formale richiesta di risarcimento nei confronti delle varie compagnie assicurative.

Infine si è riscontrato che in numerosi casi, grazie al conferimento di apposite procure, l’agenzia d’infortunistica stradale “Chinservices srl” o la legale Cosentino Maria Teresa incassano direttamente i risarcimenti dei loro assistiti.

E’ stato altresì possibile distinguere all’interno della vasta associazione criminale, oltre agli ideatori-organizzatori del sistema fraudolento, Vincenzo Insardà e Chindamo Franco, anche altre tipologie di ruoli come di seguito (le contestazioni mosse dall’accusa):

Insardà Vincenzo è considerato unitamente a Chindamo Franco titolare dell’agenzia di infortunistica stradale Chinservices Srl promotore ed organizzatore dell’associazione a delinquere finalizzata alla truffa delle compagnie assicurative.

Zavaglia Domenica, mette a disposizione la propria abitazione e le utenze telefoniche a lei intestate affinché Insardà Vincenzo e Chindamo Franco possano interloquire liberamente senza correre il rischio di essere intercettati

Medici

La dottoressa Muratore Rosa, medico specialista in ortopedia presso l’ospedale di Polistena, mette a disposizione la propria professione sanitaria per produrre falsi certificati medici, attestando lesioni inesistenti. E’ da ritenersi il sanitario di maggiore importanza per le attività delittuose della consorteria, in rapporti strettissimi con il Chindamo Franco e con Insardà Vincenzo.

Il dott. Iero Basilio, medico chirurgo, è l’altro sanitario, unitamente alla Muratore Rosa, di maggior riferimento per la consorteria, in rapporti strettissimi soprattutto con il Chindamo Franco.

In molti casi è stato altresì riscontrato che i medici prescrivono esami strumentali che vengono eseguiti qusi sempre presso gli stessi studi medici, tra i quali lo studio presso il quale visita il dott. Lando Carmelo, specialista in Chirurgia Generale Ecografia Clinica. Lo stesso è uno degli affiliati più importanti per l’attività delittuosa della consorteria, in quanto le certificazioni mediche supportate da esami radiografici hanno una maggiore forza probatoria rispetto ai dubbi spesso manifestati dalle compagnie assicurative.

Patrocinatori

Cosentino Maria Teresa, praticante legale abilitata al patrocinio, del foro di Palmi, è colei che collabora con Chindamo Franco nelle richieste di risarcimento e si occupa anche degli eventuali contenziosi legali.

Gi inquirenti precisano, infine, che, come si è riscontrato attraverso ulteriori accertamenti posti in essere dagli investigatori dai quali emerge che persone e veicoli oggetto della presente indagine figurano coinvolti in altri sinistri denunciati dalla data della fine delle intercettazioni ad oggi, l’associazione criminale risultava ancora attiva fino al momento dell’esecuzione delle odierne misure cautelari che ha quindi posto fine alle condotte criminose.

Da sinistra: Rattà, Sferlazza, Grassi, Sciacca
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Tags: arresticittanovamedicioperazione insurancepolistenapoliziareggio calabria
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