Reggio Calabria. Il Tribunale penale di Reggio Calabria, in composizione collegiale, Natina Pratticò Presidente – Aragona e Romeo giudici, ha assolto i figli di Gioacchino Campolo, Adriana, Demetrio e Ivana, difesi dagli avv. Antonio Cordova, Rocco Pinto, Giuseppe Marazzita e Rosa Maria Messina.
I tre erano accusati di intestazione fittizia, dal momento che il padre, per eludere un probabile sequestro preventivo, avrebbe “fittiziamente” intestato alcuni beni immobili ai propri figli, mediante la stipula di un atto di donazione nell’anno 2006.
La Pubblica Accusa, rappresentata dal pm Rosario Ferracane, aveva concluso per la responsabilità penale di tutti gli imputati, invocando pesanti condanne, ad eccezione dei figli del Campolo per cui aveva concluso per il non doversi procedere per intervenuta prescrizione.
A tal punto la sola Adriana Campolo, per il tramite del proprio difensore di fiducia, avv. Antonio Cordova, aveva espressamente rinunciato alla prescrizione, chiedendo al Tribunale di entrare nel merito della vicenda, ragion per cui il Pubblico Ministero ne aveva invocato la condanna a 4 anni di reclusione.
Il Tribunale infine, in pieno accoglimento della tesi difensiva dell’avv. Cordova, ha assolto Adriana Campolo, con formula amplissima, perché il fatto non costituisce reato.
Ecco nel dettaglio le pene inflitte:
- Campolo Gioacchino 9 anni di reclusione (richiesta del PM anni 14)
- Gatto Renata Danila 7 anni e 6 mesi di reclusione (richiesta anni 11)
- Gatto Salvatore Giuseppe 6 anni di reclusione (richiesta anni 8);
- Carnevale Italo 6 anni di reclusione (richiesta anni 9);
- Carnevale Massimo 5 anni e 6 mesi di reclusione (richiesta anni 8).
- Assumma Cristofaro, Di Renzo Francesco, Morabito Antonio, Bertolino Massimo Giovanni, Padellaro Filippo 2 anni e 6 mesi di reclusione (richiesta anni 4).