Reggio Calabria. Maurizio Manfellotto è l’amministratore delegato di Hitachi Rail Italy traccia un primo consuntivo dell’azione del gruppo giapponese a sei mesi di distanza dal subentro ad Ansaldo Breda nella guida degli stabilimenti italiani. In questa intervista l’ad di Hitachi Rail Italy fa il punto anche sullo stato dell’arte presso il sito di Torre Lupo e sulle prospettive di sviluppo di quello che è uno dei pochi punti produttivi della Calabria.
E’ tempo di bilanci per Hitachi. Come stanno i conti dell’azienda dopo il subentro ad Ansaldo Breda?
“Come ha recentemente dichiarato il nostro Global Ceo, Alistair Dormer, i primi 5 mesi della nuova gestione hanno registrato un piccolo utile. Siamo passati dal semaforo rosso a quello verde, ma la strada da compiere è ancora lunga e ricca di insidie”.
Quali sono le prospettive di sviluppo per i siti produttivi in Italia. A cosa sta lavorando Hitachi?
“Le prospettive sono quelle di una azienda che sempre più è presente sui mercati mondiali con prodotti affidabili, tecnologicamente avanzati e consegnati rispettando i tempi di contrattuali. Lavoriamo su più fronti, dal settore urbano, al regionale, all’alta velocità. Di più, per ovvie ragioni, non posso dire”.
A sei mesi dall’avvio dell’avventura produttiva in riva allo Stretto i vertici Hitachi hanno avuto ripensamenti?
“Per quale motivo dovrebbero averli? Lo stabilimento di Reggio Calabria ha ottimi indici di produttività. Il lavoro di tutti i nostri dipendenti è di alto livello, siamo soddisfatti soprattutto del potenziale che possano ancora esprimere”.
Il mito di un sud improduttivo e restio ai cambiamenti è stato sfatato?
“Io sono arrivato 4 anni fa e ho sempre riposto grande fiducia su Reggio Calabria, per questo abbiamo investito nella fabbrica realizzando treni bellissimi, come metro Milano, Honolulu, Lima, Taipei, Copenaghen, Vivalto”.
Le maestranze in forza al sito reggino hanno metabolizzato il cambiamento?
“Più che di cambiamento mi piace parlare di lavoro in continuità e in divenire. I risultati sono chiari, però attenzione: nessuno pensi di sedersi sugli allori. Nel mondo della competizione globale basta poco per cadere”.
Le imprese dell’indotto come hanno reagito al cambio di gestione fra Ansaldo Breda e Hitachi?
“Su questo argomento possono fare molto di più. Chi non è competitivo, sotto il profilo della qualità e dei costi e dei tempi rischia di rimanere fuori”.
Quali sono i progetti sullo stabilimento delle ex Omeca di Reggio Calabria?
“Di proseguire nello sviluppo incrementare i volumi e fare un ulteriore salto di efficienza”.
Quali sono le prospettive di crescita di Reggio Calabria. Su cosa sta lavorando Hitachi per mantenere la capacità produttiva dello stabilimento?
“Noi lavoriamo per aumentare il nostro business e dare lavoro a tutte le nostre fabbriche. Non posso scendere nei dettagli strategici”.
Se Hitachi dovesse vincere la gara per il rinnovo del parco treni del trasporto regionale gli effetti positivi troveranno riscontro in termini produttivi ed occupazionali anche nella fabbrica di Torre Lupo?
“Certamente”.
Anche a Reggio Calabria si potrà tornare a parlare di nuove assunzioni?
“Se il lavoro aumenterà potremo aver bisogno di personale”.