Al via l’operazione Mare Sicuro 2016: le disposizioni della Guardia Costiera per la prossima stagione balneare

Reggio Calabria.  Il 18 giugno ha preso il via l’operazione della Guardia costiera denominata “mare sicuro 2016” che, come ogni anno, mira a garantire il sicuro svolgimento della stagione balneare ed una corretta fruizione delle spiagge e del mare. “Mare sicuro” disposta a livello nazionale dal Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto, nelle regioni Calabria e Basilicata tirrenica verrà coordinata dalla Direzione marittima di Reggio Calabria e vedrà la partecipazione di tutte le capitanerie di porto della zona marittima. 250 militari impiegati, 39 mezzi navali (di cui 19 gommoni), 32 pattuglie, questi i numeri dell’attività operativa che vedrà il personale della Guardia costiera ogni giorno presente lungo le spiagge e in mare, presso gli stabilimenti balneari e nelle strutture dedicate alla nautica da diporto, nelle aree marine protette, impegnato a prevenire e reprimere gli eventuali comportamenti contrari alla disciplina di sicurezza della navigazione e della balneazione, allo scopo di impedire ogni condotta imprudente in mare e lungo le coste allo scopo di evitare incidenti e favorire una sicura e libera fruizione dei litorali. Tali obiettivi sono strettamente connessi alla tutela e protezione dell’ambiente marino e costiero e delle risorse ittiche, attività che la Guardia costiera svolge come prioritaria per l’intero arco dell’anno e che nel periodo estivo viene ulteriormente perseguita con sempre maggiore sforzo operativo in considerazione del noto incremento delle criticità connesse con la depurazione nonché delle condotte illecite in danno dell’ambiente marino.
L’operazione, che si svolge sui litorali della Calabria e della Basilicata (parte tirrenica), pari a 847 km di coste, prevede, altresì, l’impiego di pattuglie del nucleo operativo difesa mare per verifiche sulle strutture balneari e in genere sulle concessioni demaniali rilasciate dalle amministrazioni comunali, così da garantire l’utilizzo collettivo del bene spiaggia e, nel contempo, favorire il rispetto della legalità. In particolare, i controlli sono finalizzati a verificare che i titolari degli stabilimenti balneari abbiano realizzato le opere secondo i progetti approvati e non occupino una area maggiore rispetto a quella concessa a scapito della spiaggia libera riservata alla libera fruizione dei cittadini. Le attività operative sono state precedute da un’intensa attività di prevenzione e informazione. In particolare, si è dato risalto all’utilizzo dell’utenza di emergenza “1530” e ed è stata data divulgazione alla disciplina della sicurezza balneare, realizzata in modo uniforme su base regionale. Si è ormai consolidata la metodologia dell’autoverifica tramite check list che può considerarsi pienamente recepita dagli operatori turistici che autonomamente controllano preventivamente le proprie dotazioni di sicurezza fornendo consapevole collaborazione al personale militare che effettua le verifiche durante la stagione estiva.
Anche sul fronte dell’utenza turistica sono stati distribuiti volantini informativi al fine di diffondere le semplici regole che consentono di fruire del mare in sicurezza e nel rispetto dell’ambiente. Tutto ciò al fine di far risaltare sempre più il concetto “dell’agire responsabile” in capo ai bagnanti e diportisti in sosta e in transito. Nell’ambito dell’attività preparatoria sono stati, altresì, svolti una serie di incontri presso istituti scolastici al fine di diffondere tra i giovani studenti la cultura del mare e le regole per una fruizione sicura e rispettosa dell’ambiente delle spiagge. Oltre 12.000 gli studenti calabresi coinvolti nel progetto,che hanno partecipato con entusiasmo e interesse alle “lezioni di sicurezza in mare”. Le attività operative prevedono missioni svolte utilizzando il metodo del pattugliamento mare – terra, con l’ausilio di tutti i mezzi navali a disposizione e delle autovetture di servizio. La scelta delle aree di pattugliamento è stata preceduta da un approfondita analisi sulle caratteristiche del litorale e dalla identificazione delle “aree calde” caratterizzata da maggiore presenza di bagnanti e traffico diportistico. Infine, per qualsiasi problema a mare e sulle spiagge si richiama la necessità di utilizzare il numero telefonico di emergenza 1530 (telefonata gratuita). Si richiamano di seguito alcuni significativi profili riguardo a:

– Sicurezza della balneazione
Le zone di mare riservate alla balneazione dalle ore 08.00 alle ore 20.00, sono:  quelle sino alla distanza di 150 metri dalla battigia, in presenza di spiagge, ovvero 100 metri dalla scogliera, in presenza di coste alte o a picco;
Le zone vietate alla balneazione sono situate presso: le imboccature dei porti e gli ambiti portuali, in prossimità di pontili o passerelle di attracco, all’interno dei corridoi di atterraggio delle unità navali, all’interno degli specchi acquei destinati all’ancoraggio, alle foci dei fiumi, dei canali e dei collettori di scarico, nonché quelle stabilite in ordinanze emanate dalle autorità competenti. Inoltre, il bagnante deve, in relazione al proprio stato fisico e alle capacità natatorie, valutare le condizioni meteorologiche e del mare presenti nella zona, in particolare le correnti, temperatura e profondità delle acque, prestando attenzione alle eventuali indicazioni ricevute dai bagnini.

– Sicurezza della navigazione da diporto
Il conduttore di un’unità da diporto prima di iniziare la navigazione deve accertare tutte le condizioni generali di sicurezza, e tra queste che:  le condizioni meteo siano assicurate in relazione alle caratteristiche dell’unità navale e per la navigazione che si intende effettuare; i mezzi di salvataggio, le dotazioni e i segnali di soccorso siano idonei ed efficienti, ove previsti; la quantità di carburante, per le unità a motore, sia sufficiente per la navigazione che si intende effettuare, l’assenza di acqua in sentina, considerando una riserva per eventuali imprevisti; siano prontamente disponibili i numeri telefonici di emergenza e di soccorso in mare. Prima della partenza, si consiglia di dedicare particolare attenzione alle condizioni meteorologiche, tramite emittenti radio-televisive, radio VHF/Fm canale 68, oppure rivolgendosi alla capitaneria di porto di Reggio Calabria al numero telefonico 2 0965/6561 o via radio VHF/Fm canale 16.
Inoltre, si consiglia di informare le persone che rimangono a terra (concessionari di pontili, servizi tecnico-nautici, circoli, ecc.) circa la navigazione che si intende effettuare, il giorno e l’orario di ritorno o di arrivo ad altra destinazione. Per la navigazione da diporto, comprese le tavole a vela, si ricordano le distanze dalla costa: 200 metri dalle spiagge; 150 metri dalle scogliere a picco; 500 metri dalla costa per lo sci nautico, paracadutismo ascensionale, di piccoli gommoni trainati da unità a motore (BANANA BOAT ecc.); 500 metri per le moto d’acqua, che non possono navigare oltre un 1 miglio dalla costa, con l’obbligo per il conduttore di essere munito di: patente nautica, una cintura di salvataggio e un casco protettivo di tipo acquatico.

– Attività subacquea
Il subacqueo prima di intraprendere l’attività deve tener conto del proprio stato fisico e delle capacità natatorie. Successivamente deve accertare le condizioni meteorologiche e del mare presenti nella zona, in particolare le correnti, temperatura e profondità delle acque. Inoltre è consigliabile informare qualcuno che rimane a terra circa l’attività subacquea che si intende effettuare, specificando la zona di mare interessata e l’ora di previsto rientro. Il subacqueo deve segnalare la posizione in superficie a mezzo di un galleggiante sormontato da bandierina rossa con striscia trasversale bianca. Il subacqueo che utilizza apparecchi ausiliari di respirazione deve essere in possesso di idoneo brevetto e deve operare entro i limiti previsti nel medesimo. L’attività subacquea non può essere esercitata: ad una distanza superiore a 50 metri dalla verticale dell’unità navale di appoggio o dal segnalamento o della barca appoggio; ad una distanza inferiore a 1000 metri dalle imboccature dei porti e dalle navi militari; 500 metri dalle unità navali, dagli impianti di maricoltura e dalle reti da posta; negli ambiti portuali, nelle zone di mare interdette alla balneazione, ovvero in quelle interessate dalla presenza di residuati bellici, beni archeologici sommersi o da relitti di navi.

– Tutela della pesca sportiva
In previsione della stagione estiva, sono state aggiornate le discipline della pesca sportiva, con l’obiettivo di snellire le pratiche burocratiche e di fornire all’utenza delle regolamentazioni di agevole e uniforme (in ambito regionale) applicazione. Si rammenta che per esercitare la pesca sportiva da terra, da natante e subacquea occorre aver acquisito il relativo permesso. Gli attrezzi e i limiti di pescato sono: 5 chilogrammi al giorno di pesci, molluschi e crostacei, salvo il caso di pesce singolo di peso superiore; un esemplare al giorno di cernia; 50 esemplari al giorno di ricci di mare, con divieto di raccolta in maggio e giugno.
Inoltre, sono vietate le seguenti catture: coralli, molluschi e crostacei, da parte di pescatori sportivi subacquei; esemplari sottomisura ovvero appartenenti a specie marine protette. La commercializzazione dei prodotti della pesca sportiva è sempre vietata. Per la pesca ricreativa/sportiva di tonno rosso, si ricorda che è consentita solo previa acquisizione di apposito nulla-osta, nel limite di un solo esemplare al giorno per barca e con l’onere per il pescatore di comunicare all’autorità marittima l’eventuale cattura.

– Tutela ambientale
Con l’obiettivo di contribuire a migliorare la qualità delle acque dei mari della Calabria e garantirne maggiore fruibilità nonché lo sfruttamento sostenibile delle risorse, prosegue, congiuntamente con Arpacal, la verifica delle criticità del sistema fognario e depurativo dei Comuni del litorale di competenza. L’attività svolta ha già consentito la pronta soluzione di alcune problematiche urgenti ed è finalizzata a fornire un contributo per l’individuazione di soluzioni e interventi su depuratori e rete fognaria che siano di immediata attuabilità e possano conseguire un concreto miglioramento della fruibilità del mare. Il quadro generale permane comunque critico con un trend di illeciti rilevati che non tende a diminuire. Basti considerare che in atto in Calabria 53 depuratori sono in stato di sequestro disposto dall’Autorità giudiziaria e che nel periodo 2015-2016 sono stati contestati 322 illeciti in danno dell’ambiente marino e costiero.

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