Operazione Mamma Santissima. La ‘ndrangheta aveva puntato le società miste del Comune

Reggio Calabria. La ‘ndrangheta aveva puntato le società miste. A Reggio Calabria la criminalità organizzata è stata capace di trasformarsi in “agenzia sociale ed economica”. Laconicamente, per dirla con le parole di investigatori e inquirenti che hanno lavorato all’inchiesta “Mamma Santissima”, le cosche reggine sono diventate il “vero dominatore di questa area”.
La Multiservizi, così come la Fata Morgana e la Leonia sono finite nelle fauci di questo mostro che tutto contamina e divora. Le indagini portate a compimento in questi anni dalla Distrettuale antimafia e dalle forze dell’ordine reggine hanno dimostrato che “essa se ne è impossessata”.
“Da un lato – si legge nelle carte dell’inchiesta – la ‘ndrangheta si è ingrassata, dall’altro, ha giovato finanche di assunzioni, in ogni caso i clientes della politica si sono inseriti nelle società miste, le hanno sfiancate con le continue forme di drenaggio di risorse economiche e con le assunzioni richieste ed ottenute, con il risultato che si è creato un sistema di malaffare, in cui l’interesse pubblico sotteso alla ragione per cui il legislatore aveva previsto le società miste è passato veramente sullo sfondo. E, peraltro, esse sono divenute uno dei momenti dimostrativi della capacità della ‘ndrangheta di essere agenzia sociale, economica, il vero dominatore di questa area”.
Di questo meccanismo, poi, la politica è diventata un ingranaggio necessario. Gli amministratori locali non sono riusciti a prendere le distanze dalle richieste della criminalità organizzata, non sono riusciti a mettere queste società al servizio dei cittadini ma, anzi, le hanno consegnate chiavi in mano ai potenti boss di Reggio Calabria. “Il meccanismo perverso che si è determinato – scrive la Dda reggina – ha visto i politici interagire con la ‘ndrangheta, creare un sistema clientelare di assunzioni che ha servito entrambi i poli del patto sinallagmatico”. Avere le mani sulle società miste per la ‘ndrangheta significava prestigio e denaro, mentre per il politico di turno consegnarle nelle mani delle famiglie mafiose reggine poteva rappresentare il viatico per un sostegno elettorale sconfinato.

Giovanni Verduci

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