Reggio Calabria. La “fulgida carriera politica” del senatore Antonio Caridi sarebbe stata imbastita dall’avvocato Paolo Romeo. È questa la convinzione dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria che, all’esito dell’inchiesta “Mamma Santissima”, chiederanno al Senato della Repubblica l’autorizzazione a procedere all’arresto. L’abile tessitore delle strategie politiche in riva allo Stretto avrebbe curato, fra le altre, anche la crescita politica ed amministrativa del rappresentante reggino a Palazzo Madama. Antonio Caridi, così, da giovane capace di raccogliere i consensi dell’elettorato locale sarebbe diventato prima amministratore comunale, poi assessore regionale e, infine, senatore. Paolo Romeo non nascondeva questi suoi interessi. Anzi non aveva remore a spiegarli al diretto interessato. Così, in una conversazione intercorsa con Antonio Caridi e finita dentro le carte dell’inchiesta “Mamma Santissima”, l’avvocato reggino spiega i suoi piani al giovane aspirante amministratore.
“Tu hai l’esigenza attraverso questa collocazione nella istituzione – spiega Romeo a Caridi – di trasformarti … da soggetto che ha un grande consenso, di trasformarti in un soggetto che ha capacità di governo, tu hai questa esigenza di prenderti quest’altra patente perché tu oggi hai la patente di uno che sa raccogliere voti alla grande … ma non basta … no, non è solo l’elettorato da tenere perché gli devi dare qualche cosa … che … che si crei l’identikit, l’immagine di uno che matura anche nella … dimostrando di avere le capacità di governo …».
In ballo c’era la poltrona da assessore a Palazzo San Giorgio nella giunta dell’allora sindaco Giuseppe Scopelliti. Per non sbagliare la misura del suo “intervento” Paolo Romeo si sarebbe confrontato con Giuseppe Valentino, ex senatore della Repubblica con Alleanza Nazionale prima e nelle fila del Popolo delle Libertà successivamente. Davanti all’avvocato Romeo, poi, l’ex parlamentare metteva in chiaro i contorni dell’accordo politico e ciò che avrebbe comportato per Antonio Caridi. “Nei tuoi confronti – ecco un passaggio della discussione intercettato dalle cimici dei Carabinieri – c’è stata una cambiale che l’hai accettata e firmata e adesso bisogna onorarla…(i presenti ridono ndr) …onorarla … la cambiale l’hai firmata poi anche tu tante cose … se si creano adesso le condizioni per poter andare …”.
Giovanni Verduci