Cosenza. Questa mattina, i Carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Cosenza, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari in carcere e agli arresti domiciliari, emessa dal gip del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di una asserita organizzazione criminale responsabile di usura ed estorsione aggravate dalle modalità mafiose e tentato omicidio. Il provvedimento scaturisce dall’esito delle risultanze investigative incentrate principalmente sulla raccolta e analisi delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Roberto Calabrese Violetta, che hanno consentito di far piena luce sulla ramificata attività di usura che sarebbe stata posta in essere dagli odierni indagati, a vario titolo, per conto delle cosche federate “Lanzino-Cicero” e “Rango-Zingari”, egemoni sulla città di Cosenza, utilizzando il denaro contante proveniente dalla c.d. “cassa comune” della ‘ndrangheta cosentina.
I puntuali riscontri effettuati alle dichiarazioni del collaboratore, hanno documentato l’esistenza di un collaudato sistema usurario posto in essere da alcuni affiliati alle citate consorterie che, in totale accordo, utilizzando denaro della “bacinella” della ‘ndrangheta cosentina, elargivano rilevanti prestiti ad imprenditori in difficoltà economiche, prevalentemente del settore edile, con l’imposizione di tassi d’interesse sino al 30% mensile. E’ stato accertato come il recupero dei crediti erogati ed il rispetto degli accordi usurari venissero garantiti anche con il ricorso a violenze e minacce nei confronti degli stessi imprenditori. In tale ambito, è altresì emersa l’imposizione di assunzioni e la realizzazione di lavori edili in favore degli indagati e di imprese agli stessi riconducibili, quale corrispettivo delle somme di denaro dovute dalle vittime al sodalizio. Nel medesimo contesto investigativo è stato documentato il presunto coinvolgimento di uno degli indagati, Mario Mandoliti, che secondo l’accusa sarebbe legato a Luisiano Castiglia, presunto elemento di spicco della cosca “Lanzino-Cicero”, nel tentato omicidio di Sandro Calabrese Violetta, fratello del collaboratore di giustizia, consumato nei giorni immediatamente successivi alla sua defezione e finalizzato a farlo recedere dall’avviata collaborazione con la Giustizia. E’ stato, altresì, accertato il presunto coinvolgimento nell’attività di finanziamento della cosca del calciatore professionista, attualmente svincolato, Francesco Antonio Modesto, già in forza al Crotone Calcio e militante in passato di numerose società calcistiche di serie A e B.
L’operazione odierna, coordinata dal procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, dai procuratori aggiunti, Giovanni Bombardieri e Vincenzo Luberto e dal sostituto procuratore, Pierpaolo Bruni, attualizza uno sforzo investigativo in atto da diversi anni sulla città di Cosenza, evidenziando come le cosche federate “Cicero-Lanzino” e “Rango-Zingari”, benché fortemente ridimensionate, siano comunque sempre attive nella gestione degli affari illeciti.
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