Reggio Calabria. Il tema della violenza contro le donne, tragicamente emerso nei giorni scorsi all’attenzione della cronaca locale e nazionale, è stato al centro dell’odierna visita in provincia dell’on. Maria Elena Boschi, Ministro per le Riforme Costituzionali ed i rapporti con il Parlamento con delega alle Pari Opportunità.
Il Ministro ha partecipato ad una Riunione Tecnica di Coordinamento delle Forze di Polizia, convocata in via straordinaria dal Prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, presso il Palazzo del Governo, per esaminare le problematiche poste dal recente episodio criminoso di violenza perpetrato in Melito P. Salvo nei confronti di una minorenne.
Alla Riunione Tecnica hanno partecipato anche il Presidente del Tribunale per i Minorenni, il Procuratore Aggiunto della Repubblica di Reggio Calabria – DDA, nonché l’Arcivescovo Metropolita dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria e Bova.
Particolarmente apprezzato è stato poi l’incontro del Ministro Boschi, alla presenza anche dell’on. Dorina Bianchi, Sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali e Ambientali e Turismo, del Presidente della Regione Calabria e del Prefetto Michele di Bari, con i rappresentanti delle Istituzioni regionali e locali, tra questi il Presidente del Consiglio Regionale, il Sindaco del Comune di Reggio Calabria, il Presidente della Provincia, il Sindaco di Melito Porto Salvo, la Presidente della Commissione Regionale per le pari opportunità e la Consigliera Provinciale di Parità, nonché con i Segretari Generali delle Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL, UIL e UGL ed i Referenti delle associazioni antiviolenza operanti nel territorio, oltre al Referente di “Libera. Associazioni Nomi e Numeri contro la mafia”.
L’occasione è stata propizia per un attento e proficuo dialogo, dove è emersa la ferma volontà del Ministro di intensificare ulteriormente gli sforzi per arginare e contrastare ogni forma di violenza contro le donne come ogni forma di violenza di genere. A tale riguardo il Ministro ha ricordato la recente istituzione, presso la Presidenza del Consiglio, Dipartimento per le Pari Opportunità, della Cabina di Regia prevista nell’ambito del Piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere adottato con DPCM del 7 luglio 2015.
Ha inoltre espresso sentimenti di forte considerazione nei confronti dei rappresentanti del mondo associativo che con grande senso etico operano per sostenere le vittime di tale inqualificabile fenomeno criminoso ed educare in specie i giovani ai valori del rispetto dell’altro, della legalità e della centralità della persona umana.
Il Presule, nell’evidenziare il dramma umano che caratterizza tali episodi di violenza, ha posto l’accento sulla necessità del coraggio della denuncia e di una diuturna opera di educazione da parte di tutte le agenzie educative, rimarcando il ruolo della donna quale preziosa custode dei valori civili e della famiglia.
Il Prefetto di Reggio Calabria, nel sottolineare la propria vicinanza ad ogni donna vittima di violenza, ha assicurato costante attenzione nei confronti di tale delicatissima fenomenologia criminale.
Ha, infine, rivolto espressioni di particolare ringraziamento al Ministro Boschi e, quindi, al Sottosegretario Bianchi per il loro impegno istituzionale, quale testimonianza non solo della presenza dello Stato e delle sue Istituzioni, ma anche della particolare impronta che alle Istituzioni medesime conferiscono, come peraltro ogni donna nei vari settori in cui sono impegnate.
LE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO BOSCHI
“E’ stata una riunione che ha voluto essere operativa e quindi c’è voluto un po’ di tempo per ascoltarci a vicenda”. Così il ministro Maria Elena Boschi, che intorno alle 14.30 si è concessa ai microfoni dei giornalisti dopo la riunione iniziata alle 11 nella Prefettura di Reggio Calabria sui fatti di Melito Porto Salvo, dove una tredicenne è stata vittima di violenza sessuale di gruppo per due anni.
“Abbiamo voluto organizzare un incontro – ha proseguito il ministro per le Riforme Costituzionali ed i rapporti con il Parlamento con delega alle Pari Opportunità – con il prefetto e con tutte le istituzioni, dalla Regione alla città metropolitana ai sindaci dei comuni interessati, ma in generale anche con tutti i rappresentanti della società civile, dalle associazioni ai centri antiviolenza, i sindacati e le scuole. Abbiamo avuto prima un incontro riservato, col prefetto, con l’arcivescovo, con i rappresentati delle forze dell’ordine, con l’autorità giudiziaria, per avere il quadro che riguarda nello specifico la vicenda di Melito Porto Salvo e della ragazza che abbiamo chiamato Maddalena (nome di fantasia)”. Alla riunione infatti ha partecipato il presidente del Tribunale per i minorenni Roberto Di Bella, il procuratore aggiunto della Procura di Reggio Calabria Gerardo Dominijanni, e l’arcivescovo Giuseppe Fiorini Morosini.
Alla seconda riunione, invece, hanno partecipato tra gli altri anche il sottosegretario Dorina Bianchi e il governatore Mario Oliverio. “Credo però che sia stato importante – ha sottolineato Boschi – oltre a un approfondimento sul caso specifico di Melito, cercare di impostare il lavoro che deve riguardare più in generale casi analoghi per evitare che si possa ripetere e perché magari ci sono purtroppo altre Maddalena, o magari anche dei ragazzi, vittime di violenze o di maltrattamenti, che non hanno il coraggio di denunciarli. Credo che sia importante dare un segnale forte per rompere il muro del silenzio, perché chi è vittima di violenza sappia che non deve vergognarsi, devono vergognarsi coloro che compiono atti di violenza. C’è stato un grande lavoro da parte dell’autorità giudiziaria e delle forze dell’ordine per fare emergere questa vicenda, credo che sia importante però il lavoro che comincia oggi e che continua per tanti aspetti sulla educazione, soprattutto al rispetto, alla parità di genere, al rispetto delle donne e al contrasto a ogni forma di discriminazione e di violenza, che comincia dalle famiglie, dalla scuola soprattutto”.
“Abbiamo anche preso un impegno – ha rivelato il ministro – a finanziare per riaprire il prima possibile proprio nel liceo dove studiava Maddalena il centro di ascolto per studenti e studentesse, perché abbiano qualcuno qualificato che li ascolti e che possa raccogliere eventualmente il loro disagio per cercare di individuare insieme delle soluzioni a partire dalla scuola, ma anche poi per il percorso che accompagna le vittime, cercando il più possibile di avere una vita il più normale possibile ricominciando ad andare a scuola, e per chi è più adulto ad avere un inserimento nel mondo del lavoro. Credo che sia importante un lavoro di coordinamento a tutti i livelli istituzionali, come abbiamo fatto, come fa la cabina di regia contro la violenza che abbiamo istituito la scorsa settimana. Con il presidente della regione e coi sindaci ci siamo dati appuntamento periodicamente per confrontarci e cercare di individuare strategie coordinate e condivise. Crediamo che debbano spegnersi le luci su Maddalena perché possa riacquistare una normalità che adesso non ha, anche gli organi di informazione hanno fatto un lavoro importante perché non passasse sotto silenzio questa vicenda e potesse essere denunciata e questa ragazza e questa famiglia potesse non sentirsi sola, credo però che sia anche giusto lasciare a lei la possibilità adesso di riacquistare una normalità difficile da ricostruire mentre dobbiamo tenere accese le luci, alta l’attenzione non abbassare mai la guardia, sul problema invece della violenza sulle donne, sui maltrattamenti e su evitare che questo possa succedere. Sapendo che ci sono dei responsabili, e che la magistratura dovrà fare il proprio lavoro e che non farà sconti a nessuno”.
Maria Elena Boschi ha risposto così alle domande dei cronisti che le hanno chiesto come mai, essendo presente a Reggio Calabria, ospite della festa dell’Unità, la stessa sera della fiaccolata organizzata da Libera a Melito, non è andata quel giorno stesso: se ne ricorda solo oggi? “Non credo sia il momento ora di fare polemica – ha risposto – ho scelto di venire qui oggi e ho scelto di farlo in un modo che fosse un segnale vero, pratico, concreto, non ho cercato visibilità particolari, ho cercato di incontrare persone che lavorano sul territorio, che sono a contatto con questa realtà”.
(foto Domenico Notaro)