Reggio Calabria. Gentile direttore, non chiedo il Ponte sullo Stretto, ma basterebbe riuscire ad attraversare la strada in via Giuseppe De Nava, ahimè nuova periferia cittadina. Una delle principali arterie di Tremulini, infatti, sta vivendo quel processo di desertificazione civile che a macchia di leopardo si estende in tutta la città. Incuria e degrado avanzano inesorabili sotto lo sguardo distratto del sindaco Giuseppe Falcomatà, che preferisce invitare i reggini ad essere “visionari” immaginando un Ponte sullo Stretto che non verrà mai realizzato, invece di guardare a quei piccoli interventi che non solo potrebbero essere realizzati, ma che è dovere di un’amministrazione comunale realizzare.
Fatto sta che mentre Falcomatà immagina un Ponte tra Reggio e Messina, i cittadini devono fare i conti con mille problemi, alcuni dei quali tranquillamente evitabili se solo l’amministrazione pensasse alle cose concrete e reali, anziché ai proclami autocelebrativi e ai selfie. Piccoli e grandi problemi concreti come una grossa pozzanghera maleodorante che da alcuni giorni insiste in via De Nava, all’incrocio con via Mattia Preti. Tra l’altro la pozzanghera, di notevoli dimensioni, e che sprigiona un cattivo odore nauseabondo, insiste proprio sulle strisce pedonali. Una vergogna a cielo aperto tutta reggina. Come il tombino sul marciapiede di fronte, sempre in via De Nava, che si è rotto e qualcuno ha ricoperto con una traballante e pericolosa pedana in legno. E pensare che la zona è frequentata da numerosi scolari, vista la presenza a poche decine di metri in linea d’aria dell’Istituto comprensivo “Vittorino-Carducci”. A essere “visionari”, come vorrebbe il sindaco, si rischia di caderci dentro.
Lettera firmata