Reggio Calabria. Pomeriggio di un Lunedì di Ottobre, nella piazza rappresentativa della città, piazza Duomo, appena “rimessa a nuovo”, alcuni turisti girovagano sotto il caldo sole che ancora bacia la nostra terra, facendo foto. Il mio sguardo si perde nei ricordi, l’ex Extra bar, poi Malavenda, che tanto ha scandito le giornate reggine ormai chiuso, sintomo di questa crisi. Ad un tratto dei turisti sobbalzano passando vicino alle porte chiuse, ridacchiano, fanno foto e poi vanno via ridendo e tappandosi il naso. Incuriositi mi avvicino e vedo quello che è sotto gli occhi di tutti, i portici e gli androni delle porte del locale ormai dismesso, convertiti ad orinatoio, con in bella vista un mucchietto di feci di origine non sicuramente animale, a meno che non si definisca “animale” colui che ha “espletato” probabilmente nottetempo.
E basta guardarsi con un po’ di attenzione in giro e si scoprono tante altre cose, non certo degne di una città metropolitana. Ma certo, l’amministrazione ha messo le telecamere, “qualcuno” si vanta di girare a piedi dietro gli operatori ecologici per dimostrare che puliscono, ma dietro questo fumo, che sta portando Reggio a perdere anche l’aeroporto in nome di un marcato “servilismo” dei nostri politici comunali, esiste una città bella ed impossibile, una città che poteva essere ed è anche stata una perla, e che ora è ridotta, anche a causa di noi cittadini, ad una vecchia signora sotto il cui trucco si intravede l’orrida decadenza.
Ing. Vincenzo Ciro
Segretario Provinciale
del Fronte Nazionale sezione di Reggio Calabria