Reggio Calabria. Con una comunicazione agli organi d’informazione, la dirigente dell’istituto comprensivo “Falcomatà Archi” di Reggio Calabria, Serafina Corrado, rende noto di essere vittima di una “campagna denigratoria, portata avanti da ignoti, volta a diffamare ed infangare la mia figura umana e professionale, nonché quella della mia famiglia”. Nella missiva, la dirigente scolastica chiede pertanto, la collaborazione della stampa affinché nel caso ricevessero “lettere, notizie o segnalazioni di qualsiasi genere, aventi contenuto analogo o similare”, prima di una eventuale loro pubblicazione, “accertino l’attendibilità delle fonti di provenienza”.
Poiché sulle intimidazioni subite in passato dalla famiglia della dirigente sono in corso indagini da parte degli inquirenti che, alla fine del marzo scorso, sono già sfociate nell’arresto di una persona, la dottoressa Corrado chiede sia messa “a conoscenza circa l’eventuale ricezione di tali atti, al fine di consegnarli alle autorità giudiziarie competenti ad integrazione del fascicolo d’indagine già predisposto”.
Per la dottoressa Corrado, il marito docente di musica Martino Parisi, e i loro cinque figli, questo nuovo fatto è un ritorno alle giornate da incubo vissute in passato per lungo tempo, in seguito alle ripetute minacce e a una lunga serie di intimidazioni che secondo gli inquirenti sarebbero state messe in atto da un uomo al fine di ottenere il pagamento di somme non dovute. Davanti al netto rifiuto della famiglia Corrado-Parisi di cedere alla intimidazione estorsiva, l’uomo avrebbe perseguitato le vittime attraverso telefonate minatorie, diversi danneggiamenti alla scuola di musica Pentakaris di Gallina di Reggio Calabria presieduta dal professore Martino Parisi, persino usando un falso profilo Facebook, con il quale monitorava l’operato dei coniugi e dei loro figli e pubblicava foto dell’abitazione oggetto del contendere, accompagnate da commenti minatori.
Nell’aprile scorso, la famiglia Corrado-Parisi, dopo l’arresto del presunto estorsore e quindi, dopo che le vessazioni subite sono divenute un fatto pubblico, ha ricevuto numerosi attestati di solidarietà da parte della società civile. Una manifestazione pubblica di protesta contro la violenza sopraffattrice di chi adotta i metodi tipici delle cosche di ‘ndrangheta, è stata anche tenuta nella sede di Gallina della Pentakaris, cui hanno partecipato diverse vittime dalla mafia reggina, e docenti e genitori e alunni della scuola statale Falcomatà Archi. Un forte documento di denuncia della violenza mafiosa è stato poi votato ed illustrato al pubblico, da parte dei componenti del Consiglio Comunale dei Ragazzi della Falcomatà Archi, mentre attestati di solidarietà sono stati espressi da movimenti e associazioni culturali e sociali. Adesso si registra una nuova azione intimidatrice da parte di soggetti che adoperano lo strumento dell’anonimato per intimidire la dirigente scolastica reggina attraverso la diffamazione.
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